- HOME































 - Ayrton Senna
















Il
circuito di Spa-Francorchamps è il più antico e famoso autodromo del Belgio.
Situato nelle vicinanze di
Francorchamps, una cittadina della municipalità di Stavelot ai confini con la municipalità di Spa,
 nelle Ardenne. Il circuito è sede del Gran Premio del Belgio di Formula 1,
 la cui prima edizione si svolse nel 1924,
 e inoltre della 24 Ore di Spa e di altre gare del calendario internazionale.






   SPA - FRANCORCHAMPS
             Zolder - Nivelles


IL CIRCUITO

Lo storico circuito di Spa-Francorchamps è situato a 50km a sud-est di Liegi, nel bel mezzo della foresta delle Ardenne. Spa appartiene alla leggenda della F1 perché, nel tortuoso circuito belga, si corre sin dal 1950. In parte strada pubblica (e quindi a tutti gli effetti  circuito cittadino) e in parte circuito di F1 vero e proprio, il percorso del Campo dei Franchi spesso presenta situazioni anomale per il Circus della F1 con piogge improvvise, nebbie e temperature bassissime in certe parti del tracciato, e il sole splendente in altre.


CARATTERISTICHE
Spa è probabilmente il circuito di F1 più gradito da parte dei piloti perché è possibile sorpassare, attaccare, raggiungere alte velocità e mettere alla prova le proprie abilità di guida, creatività, coraggio e concentrazione. A Spa hanno vinto solo i grandissimi della F1, Senna e Schumacher tra tutti, e quasi ogni edizione del Gp del Belgio ha riservato almeno un episodio storico degno di nota. Nel 1998, ad esempio, una micidiale carambola in partenza, mise fuori gioco ben 13 monoposto.

Sono molti coloro che dicono che Spa sia l'ultimo circuito ''vero'', con un giro di pista lungo 7 km (originariamente i km erano 14.), dislivelli altimetrici senza pari e due curve, l'Eau Rouge e il Radillon, che presentano una sfida alle capacità di base di ogni pilota di F1. La pista costringe i piloti a tenere medie sul giro estremamente elevate ma anche un certo occhio alla prudenza: un minimo sbaglio, specie se all'impressionante saliscendi dell'Eau Rouge, e son dolori.

A Spa è possibile vedere, inoltre, i più bei sorpassi della stagione. Quello di Hakkinen su Schumacher a Les Combes, nel 2000, con il doppiato Zonta a fare da terzo incomodo. Oppure quello di Schumacher, con gomme da asciutto, su Hill sotto la pioggia. Oppure quello terrificante e polemico, con Schumacher che tamponò Coulthard nascosto dalla scia d'acqua.TECNICA
Quello di Spa è un circuito velocissimo, quindi, con un grado di aderenza medio, sul quale è prevedibile che i team utilizzino gomme di mescola morbida. Il disegno del tracciato consente di tenere il gas aperto per il 63 per cento del giro. I piloti scelgono praticamente sempre un carico aerodinamico medio-basso per poter affrontare ad alta velocità i curvoni veloci, pur sempre garantendosi una certa stabilità nei tornanti lenti (tipo quello del Bus Stop).

TECNICA
Quello di Spa è un circuito velocissimo, quindi, con un grado di aderenza medio, sul quale è prevedibile che i team utilizzino gomme di mescola morbida. Il disegno del tracciato consente di tenere il gas aperto per il 63 per cento del giro. I piloti scelgono praticamente sempre un carico aerodinamico medio-basso per poter affrontare ad alta velocità i curvoni veloci, pur sempre garantendosi una certa stabilità nei tornanti lenti (tipo quello del Bus Stop).


PUNTI CALDI
La Source, la prima secca e lentissima curva a destra in discesa è solitamente luogo dei primi incidenti di gara. Al complesso dell'Eau Rouge ci si arriva in piena discesa, lanciatissimi: traiettoria obbligata e errore vietato, pena: incidente dagli esiti imprevedibilmente rischiosi.

PUNTI DI SORPASSO
A Spa è possibile sorpassare quasi ovunque. Ci sono posti consigliati per farlo, altri no. Ad esempio si può sorpassare al Bus Stop, la lenta chicane prima del rettilineo d'arrivo. Uno dei più bei sorpassi del 2000 è stato realizzato all'entrata della curva del Les Combes, una chicane da terza.






Spa-Francorchamps: banco di prova per i piloti

Un Giro
Sul traguardo, si passa in 4º marcia a 295 orari: frenata violenta per affrontare in 1º a 60 km/h la curva della Source
In uscita si sale con i rapporti, fino a raggiungere i 300 orari in 6º prima di affrontare alleggerendo un po' col gas, le difficilissime e impegnative semicurve dell'Eau Rouge e del Radillon, da cui si esce a una velocità prossima ai 290 orari e si affronta il lungo rettilineo del Kemmel superando i 330 km/h. Nuova frenata e scalata in 3º per affrontare a 140 orari la chicane di Les Combes, da cui si esce a 170 orari per percorrere la Malmedy e quindi affrontare il breve rettilineo successivo a 270 km/h in 4º prima di entrare nel tornante Rivage, che si percorre in 2º a 110 km/h. Nuovo breve rettilineo in 3º a 215 orari e frenata per la curva numero 9 a sinistra che si percorre a 160 km/h.




Lunghezza circuito 7,004 Km  -  Numero curve 19


LOUIS ARMSTRONG ~ When You`re Smilin`~


La combinazione di curve Eau Rouge - Raidillon




 Spa, circuito intriso di storia, pista che esalta i campioni



La storia del circuito di Spa-Francorchamps è lunga e affascinante, ma inizialmente la pista era radicalmente diversa rispetto alla versione attuale.

Il tracciato belga inizia la sua attività già nei primi anni '20 ed è ricavato unendo, su progetto di Jules de Their, proprietario del giornale "La Meuse", e del presidente del RACB (Royal Automobile Club Belgium) Henri Langlois Van Ophem, le tre strade statali che collegavano le cittadine di Malmedy, Stavelot e Francorchamps. La prima gara disputatasi sul tracciato si svolse nel 1922 e già nel 1924 si tenne la prima 24 Ore di Spa-Francorchamps, mentre nel 1925 gareggiarono per la prima volta a Spa le vetture di Formula Grand Prix.

Dall'idea degli organizzatori risultava un percorso di forma triangolare di circa 14 km, tra i più lunghi del calendario internazionale, e allo stesso tempo per via dei lunghi tratti rettilinei uno dei più veloci e impegnativi. Una pista in cui i campioni facevano la differenza, soprattutto dopo le modifiche al tracciato di fine anni 30 realizzate allo scopo di farne una delle piste più veloci d'Europa, in cui tra l'altro venne aggirata la lenta e contorta sezione dell'Ancienne Douane mediante una velocissima e ripida combinazione di curve destra-sinistra in salita (in 240 metri di pista si affronta un dislivello di 24 metri) che sarebbe diventata una delle curve più famose dell'automobilismo mondiale, la Raidillon (in francese: salita ripida), che è conosciuta al grande pubblico degli appassionati insieme alla curva sinistrorsa posta in fondo alla valle dell'Eau Rouge (Acqua rossa, dal nome del fiume che scorre sotto alla curva e che vi si immette, formando la sezione Eau Rouge-Raidillon che è di frequente ed erroneamente denominata semplicemente Eau Rouge.

La Raidillon non è però l'unica curva "artificiale" creata in questo tracciato naturale: dopo la seconda guerra mondiale, continuando nel loro intento di farne il circuito più veloce d'Europa, gli organizzatori decisero di bypassare il "tornante di Stavelot", posto ad un incrocio all'estrema periferia dell'abitato di Stavelot subito dopo la piega di Holowell, una veloce sequenza destra-sinistra alla fine del secondo tratto del rettilineo di Masta. Realizzarono quindi nel 1947 una bretella di raccordo che nasceva alla fine del breve allungo posto nel mezzo del destra-sinistra di Holowell per formare con essa un unico curvone veloce e lievemente soprelevato che si congiungeva al tracciato originale circa trecento metri dopo il "tornante di Stavelot", riducendo così la lunghezza totale del circuito di circa 600 metri.

Dopo la Seconda guerra mondiale, la pista iniziò a ospitare il neonato Campionato mondiale di Formula 1, diventando uno dei banchi di prova più importanti per i piloti della massima categoria automobilistica. Infatti la maggioranza delle curve erano delle vere e proprie sfide da affrontare ogni giro a velocità pazzesche, col risultato di rendere evidente la differenza tra i piloti medi e i campioni. Oltre alle già citate Eau Rouge-Raidillon e Stavelot sono passate alla storia curve come la vecchia Malmedy (una lunga curva a destra in forte discesa, rallentata a partire dal 1970 da una chicane), Masta (la serrata sequenza sinistra-destra da affrontare in pieno in mezzo alle case posta a metà del rettilineo di Masta]) e la Blanchimont (che fa parte dell'attuale tracciato). Le alte medie erano ovviamente grande fonte di rischio per piloti e centauri, così a causa della sua pericolosità, Spa fu teatro di parecchi incidenti, spesso mortali. Nella seconda metà degli anni '60 la pista fu adeguata, per quanto possibile su un tracciato normalmente adibito alla viabilità ordinaria, ai nuovi standard di sicurezza, ma ciò non bastò a placare le rivendicazioni dei piloti di Formula 1, che con l'avvento degli alettoni dovevano affrontare percorrenze in curva elevatissime. Così, dopo l'edizione del 1970, su pressione del sindacato piloti guidato da Jackie Stewart, si decise di trasferire la prova belga del mondiale a Nivelles prima e a Zolder poi. Nel frattempo, l'autodromo di Spa-Francorchamps continuò ad ospitare le altre maggiori categorie automobilistiche (in primis la 1000 km per vetture prototipo e la 24 Ore per vetture turismo) e il Motomondiale (disputatovisi dal 1949 fino al 1990, ad eccezione del 1980).

Gran Premio del Belgio 1931

Il Gran Premio del Belgio 1931 fu la IIIª edizione del Gran Premio del Belgio, si svolse sul circuito di Spa-Francorchamps
e fu valido quale terza prova del Campionato europeo di automobilismo 1931.

Durante le prime ore di gara vi fu un'aspra lotta tra la Bugatti di Achille Varzi e l'Alfa Romeo di Tazio Nuvolari e quando il piemontese cedette il volante al copilota Louis Chiron la Bugatti mantenne la testa della corsa per tutte le fasi centrali della competizione, fino al ritiro per un guasto al magnete.
Anche l'Alfa Romeo di Campari/Zehender fu costretta al ritiro, con l'italiano che dovette rinunciare alla lotta al titolo di campione europeo. In seguito la coppia Nuvolari/Borzacchini (Alfa Romeo) si issò al primo posto della classifica per un lungo tempo, cedendo la posizione solo durante l'ultima ora.

La gara fu portata a termine da otto dei 12 equipaggi che presero il via e fu vinta a sorpresa dall'equipaggio Grover/Conelli, che alla vigilia non erano certo considerati tra i favoriti, grazie ad una migliore strategia nelle soste ai box, seguiti da Nuvolari/Borzacchini e dall'Alfa Romeo di Minoia/Minozzi, con Birkin/Lewis (su Alfa Romeo privata)


   Storia del circuito

 La F1 fa tappa sul mitico circuito di Spa-Francorchamps, che a ragione viene considerato uno dei pochissimi tracciati “vecchio stile” ancora rimasti nel calendario iridato.

Nonostante il GP del Belgio a volte si sia corso in altre sedi (Nivelles, Zolder), Spa resta la “sede storica” di questo Gran Premio. Oggi esso rappresenta il circuito più lungo del mondiale con i suoi quasi 7 chilometri di lunghezza, tuttavia in origine esso misurava più del doppio. Il circuito fu creato nel 1924 unendo alcuni tratti adibiti alla viabilità ordinaria, ma fino al 1939 non c’era la famosa curva dell’Eau Rouge, che veniva bypassata da una curva più lenta, detta “Ancient Douane”. La modifica che portò a includere l’Eau Rouge si dovette al fatto che gli organizzatori belgi volevano a tutti i costi che Spa diventasse il circuito più veloce d’Europa, visto che non potevano competere con gli infiniti rettilinei del circuito di Tripoli, in Libia, dove si toccavano medie da 230 all’ora.



Nuvolari su Maserati al Gran Premio del Belgio del 1933

 Nel 1933 si assistette a una delle tante imprese di Nuvolari, che ingiustamente viene poco ricordata:
 Tazio, dopo un diverbio con Enzo Ferrari che con la sua Scuderia faceva correre le Alfa, decise di presentarsi in Belgio a bordo di una Maserati e, nonostante partisse ultimo, già alla fine del primo giro si presentò in testa a tutti per poi vincere imperiosamente. Nel ’37 si assistette a una tremenda ed entusiasmante battaglia a tre fra Hasse, Stuck (entrambi su Auto Union) e Lang (Mercedes) con il primo che prevalse vincendo il suo primo e unico GP.
 Prima della pausa forzata dovuta alla guerra mondiale, nell’edizione del 1939 avvenne un gravissimo incidente nel quale perì il giovane Richard Seaman, in testa alla corsa con la sua Mercedes, slittando sotto la pioggia e urtando un albero prima del rettilineo che precede la Source, i serbatoi si incendiarono e per Seaman, la più grande promessa del motorismo inglese di quegli anni, non vi fu nulla da fare.




Eau Rouge 1939
SPA - 1948

Gran Premio del Belgio 1949


Il Gran Premio del Belgio 1949 è stata una gara di Formula 1 tenutasi il 19 giugno, 1949 sul circuito di Spa-Francorchamps, in Belgio. La corsa, disputatasi su un totale di 35 giri, è stata vinta dal francese Louis Rosier su Talbot-Lago T26C.




Formula 1 nel Tempo...


Gran Premio del Belgio 1950

Il Gran Premio del Belgio del 1950 fu la quinta prova del Campionato Mondiale Piloti di Formula 1 disputato il 18 giugno 1950 sul Circuito di Spa-Francorchamps nella sua versione completamente stradale e molto veloce di 14 km. La gara si svolse due settimane dopo il Gran Premio di Svizzera 1950 e vi parteciparono soltanto 14 concorrenti. La situazione della corsa precedente viene completamente ribaltata: le qualificazioni saranno appannaggio del pilota italiano Farina, ma la gara sarà vinta dall'argentino Fangio, con Fagioli che si piazza ancora una volta in seconda posizione e Rosier in terza. Nino Farina, con il quarto posto, guadagna punti importanti nella corsa al titolo mondiale.
 Nel tempo del Gran Premio del Belgio, doveva ancora giungere il picco stagionale e soltanto 14 partecipanti arrivano al circuito di Spa. Queste includono le dominanti Alfa Romeo di Nino Farina, Juan Manuel Fangio e Luigi Fagioli. La Ferrari presentò una 125 supercompressa affidata a Luigi Villoresi e una 275 aspirata guidata da Alberto Ascari, che monta un nuovo motore V12 a 60° di 3322cc e sviluppa una potenza di 300 cavalli per 7300 giri al minuto. Si nota la massiccia presenza della Talbot-Lago con tre vetture per Louis Rosier, Yves Giraud-Cabantous e Philippe Étancelin (in sostituzione dell'infortunato Eugène Martin). Il resto del parco partenti è ancora a favore della Talbot-Lago (in particolare la vettura di Raymond Sommer), una singola Alta per Geoff Crossley e una Maserati per loToni Branca.



Farina e Fangio come al solito, sono i più veloci nella sessione di qualifiche con Fagioli impossibilitato a tenere il loro passo. Sommer resta davanti alla Ferrari con la sua vecchia Talbot-Lago. La gara ha una svolgimento pressoché simile. Le Alfa Romeo fanno corsa a sé e nei primi cinque giri ottengono un vantaggio tale che dai box viene impartito l'ordine di rallentare. Sommer gareggia con le due Ferrari. Quando le Alfa si fermano per il rifornimento, al 12º e 13º giro, Raymond Sommer prende il comando della corsa. Il francese decide di forzare nel tentativo di conseguire il maggiore vantaggio possibile prima del suo turno per il rifornimento, ma al 20º giro è costretto al ritiro per rottura del motore. In precedenza, al 2º giro si era ritirato Giraud Cabantous ancora per il motore, e al 15º giro Etancelin per surriscaldamento. Due giri più tardi si ritira anche Chaboud. Ascari prende il comando ma deve fermarsi subito per il rifornimento e le Alfa tornano ancora a dominare con Fangio a condurre davanti a Farina e Fagioli. Farina soffrì di problemi alla trasmissione nei giri finali e chiuse al quarto posto dietro la migliore Talbot-Lago classificata, guidata da Rosier. Ascari finisce quinto. Luigi Villoresi si classifica al sesto posto: dapprima attardato da continue soste ai box per problemi alle candele, negli ultimi giri, complice la pioggia, non può completare la gara insieme a Levegh, Crossley, Claes e Branca a causa dell'invasione di pista da parte del pubblico.


GP  Belgio Francorchamps -  Juan Manuel Fangio, Alfa Romeo 158, 1950

Con la vittoria Fangio si porta a 17 punti, ma Farina con i tre punti della gara e il punto supplementare del giro veloce mantiene la testa con 23 punti. Fagioli con il terzo secondo posto supera l'argentino di un solo punto portandosi a 18 punti. La lotta per il titolo mondiale è sempre più un affare privato tra i tre piloti di punta dell'Alfa Romeo.



         

Gran Premio del Belgio 1952

Il XIV Gran Premio del Belgio, valido anche come XIII Gran Premio d'Europa, è l'edizione del 1952
del Gran Premio del Belgio e del Gran Premio d'Europa.

1952 - Alberto Ascari  -  Curva Eau Rouge - Spa Francorchamps  

Il terzo turno del mondiale viene un mese dopo il Gran Premio di Svizzera, durante il quale la Ferrari ha festeggiato diverse vittorie in giro per il continente. Il 31 maggio però, accade durante una gara a Monaco, un terribile incidente a Luigi Fagioli che morirà in ospedale.

La Maserati non è ancora pronta con la sua nuova macchina e il suo leader, Juan-Manuel Fangio è fuori dai giochi dopo un bruttissimo incidente avvenuto in una gara a Monza. Questo lascia la Ferrari ancora una volta contro Gordini, HWM, Cooper-Bristols, una ERA, (con Stirling Moss alla guida), una Aston-Butterworth, una Frazer-Nash e una Veritas-Meteor.
Le prove finiscono con Alberto Ascari in pole position sulla sua Ferrari, seguito dai suoi compagni di squadra Nino Farina e Piero Taruffi. Jean Behra e Robert Manzon sono in seconda fila sulle loro Gordini mentre Paul Frère (HWM), Ken Wharton (Frazer-Nash) e Mike Hawthorn (Cooper-Bristol) sono in terza fila.
La gara parte sotto la pioggia e Taruffi è protagonista di un bruttissimo avvio, finendo in mezzo al gruppo, mentre Behra fa una grande partenza e va davanti a Ascari e Farina. Anche Moss è tra i primi ma la sua ERA si rompe ed è fuori. Ascari e Farina superano facilmente Behra mentre Taruffi battaglia e recupera fino al sorpasso sul francese al primo giro. Taruffi poi sbaglia alla Malmedy e Behra lo colpisce.
Nello stesso giro Manzon supera Hawthorn ed è terzo. Frere su HWM e Brown su Cooper finiscono quinti e sesti.


Spa 1952 - Terza edizione del Gp. Ascari su Ferrari taglia il traguardo al comando

Giro più veloce

Alberto Ascari in 4:55.000, alla media di km/h 172,312



Gran Premio del Belgio 1955

Circuito di Spa- Francorchamps
Percorso 14,120 Km
Distanza 36 giri, 408,320 Km

Il Gran Premio del Belgio 1955 fu la quarta gara della stagione 1955 del Campionato mondiale di Formula 1,
disputata il 5 giugno sul
Circuito di Spa-Francorchamps.


45° GP del Mondiale di Formula 1 - Gara 4 di 7 del Campionato 1955

Malgrado gli stati d'animo di Eugenio Castellotti, di Vittorio Jano e dei meccanici non siano dei migliori per via della recente scomparsa di Alberto Ascari, a cui è seguito il ritiro ufficiale della Lancia dalla Formula 1, grazie anche all'ennesimo potenziamento del motore (si parla di oltre 265, forse 270 CV), la Lancia D50 ottiene addirittura la pole position davanti alle Mercedes di Fangio e di Moss, che risultano staccati di 0,5" l'argentino, e di 1,1” l'inglese. A seguire, la Ferrari di Nino Farina, la Maserati di Jean Behra, la terza Mercedes di Karl Kling, la Maserati di Luigi Musso e via via gli altri.

  • Piloti
  • 15° vittoria per Juan Manuel Fangio
  • 1° e unica pole position per Eugenio Castellotti
  • 20º e ultimo podio per Nino Farina
   Motori
    6° vittoria per il motore Mercedes

    2ª e ultima pole position per il motore Lancia
    10° podio per il motore Mercedes
    Ultimo Gran Premio per il motore Lancia

Podio
1 Juan Manuel Fangio Mercedes - 2 Stirling Moss Mercedes - 3 Nino Farina Ferrari




Gran Premio del Belgio 1956

Il Gran Premio del Belgio 1956 fu la quarta gara della stagione 1956 del Campionato mondiale di Formula 1,
disputata il 3 giugno sul Circuito di Spa-Francorchamps.


 
 



La manifestazione vide la prima vittoria in carriera di Peter Collins su Ferrari, seguito dal belga Paul Frère, sempre
su Ferrari
e dalla Maserati di Stirling Moss e Cesare Perdisa.



Vista dalla griglia di partenza





Nel 1956, a sorridere è Peter Collins, che regala alla Ferrari la 3° vittoria sul tracciato delle Ardenne. La pole (4° a Spa) è ancora appannaggio di Fangio, passato alla Ferrari-Lancia, così definita dagli addetti ai lavori per l’uso dei telai D50, ex Lancia.



 Dopo una partenza non eccelsa su pista umida (4° alla fine del primo giro), l’argentino conquista la vetta nel corso del 4° giro, per mollarla solo nel corso del giro 24, a causa di un problema alla trasmissione. In testa, così, va Collins, che ottiene la sua prima gioia nella massima categoria, davanti al pilota di casa Paul Frere (Ferrari) e al duo Perdisa-Moss (Maserati).




Gran Premio del Belgio 1958

Gran Premio del Belgio1958, Spa-Francorchamps

La corsa vide la vittoria di Tony Brooks su Vanwall, seguito da Mike Hawthorn su Ferrari 
e dall'altro pilota Vanwall Stuart Lewis-Evans.




Belgio 1961 Phil Hill precede von Trips Ferrari 156 1962 Spa Francorchamps, Belgian GP, paddock, Scuderia Ferrari 



Gran Premio del Belgio 1961




                                                                                          1961 - Spa-Francorchamps - Phil Hill - Wolfgang Von Trips - Ferrari 156
Il Gran Premio del Belgio 1961 si è svolto domenica 18 giugno 1961 sul Circuito di Spa-Francorchamps.
La gara è stata vinta da Phil Hill seguito da Wolfgang von Trips e da Richie Ginther, tutti su Ferrari.

                        Passaggio delle celebri Ferrari 156 – quelle con la caratteristica presa anteriore sdoppiata, ricomparsa anche in alcune Ferrari recenti                                   in lotta tra loro con i piloti Phil Hill, Wolfgang Von Trips e (in livrea gialla) Olivier Gendebien.
               Tre le  vetture protagoniste – vinse Hill, seguito da Von Trips, mentre Gendebien fu preceduto
    dall’altra Ferrari di Richie Ginther.
                 Il mondiale si chiuse con il trionfo Ferrari, sia nel campionato costruttori che in quello piloti
      (con lo stesso Phil Hill).
                                   


Il giro inizia lanciandosi in discesa in piena accelerazione in uscita dal tornantino
della Source. Si arriva in quarta marcia alla curva dell'Eau Rouge,una chicane sinistra destra con un cambio di pendenza tra le due curve!  
Si affronta la prima curva a sinistra in quarta piena e prima della curva a destra in contropendenza si scala in terza.
La tremenda compressione tenderebbe a portare la vettura verso l'esterno, e quindi bisogna essere abili e tempestivi a dirigere senza paura la vettura verso l'interno della curva a destra, sfruttando anche una parte del fuori pista se necessario.
 
La versione è quella di 14.100 Km
 in vigore dal 1958 al 1970.
Il Gran Premio del Belgio 1960 si svolse domenica 19 giugno sul circuito di Spa-Francorchamps. Fu uno dei Gran Premi più tragici della storia della Formula 1: durante la gara persero la vita ben due piloti.Al 19° giro Chris Bristow combatte per restare davanti alla Ferrari di Willy Mairesse. Siamo alla curva Burnenville. A circa 200 km/h la sua Cooper sbanda andando a sbattere contro la protezione. Il pilota viene scagliato contro il filo spinato venne poi trovato senza vita, decapitato. La strada era infatti protetta all’esterno curva da una sorta di argine alto circa 1 metro oltre il quale vi era un prato dove correva del filo spinato.Cinque giri, al 24° passaggio c’è l’altro incidente mortale. A perdere la vita sarà Alan Stacey. Il suo incidente avvenne a Masta, su un rettilineo molto veloce. La sua fine non è stata causata da un suo errore o da un guasto della sua Lotus. Il tutto è successo per colpa di un uccello che colpì in pieno volto Stacey. A quel punto, la macchina diventa impazzita, ed esce di pista. Morì sul colpo.
Nelle prove del giorno prima inoltre, poco prima della curva di Burnenville, la Lotus di Moss perde una ruota a causa di un cedimento meccanico, all’inglese non resta che stringere a se il volante e sperare nella buona sorte; l’impatto è tremendo, Stirling viene catapultato fuori della vettura, perde conoscenza, le sue condizioni sono estremamente precarie. Ma per un miracolo l’inglese se la caverà con entrambe le gambe rotte,
 il naso e tre costole. Dopo un anno di duri sacrifici tornerà in pista.


Quel che resta della vettura di Alan Stacey
Jim Clark, in quei mesi debuttante in F1, rimase scioccato. Vide il corpo del povero Bristow senza testa trascinato come un manichino da un commissario. E a fine corsa scoprì con raccapriccio macchie di sangue sul musetto della sua Lotus. In seguito disse di aver pensato di piantarla immediatamente con le corse.La distanza della corsa era stata allungata a 36 giri dai previsti 24.
 I risultati finali evidenziano un vuoto nelle regole per quanto riguarda la classifica dei non arrivati. Secondo le regole moderne, Graham Hill sarebbe stato terzo classificato, poiché ha completato la 35° tornata prima di Gendebien. Hill si ritirò ai box, ma non fu classificato dal momento che non ha spinto la sua auto oltre la linea dopo il vincitore ha preso la bandiera a scacchi (come richiesto dalle regole del tempo). Infatti la regola di attraversare il traguardo è stata applicata in modo incoerente (per esempio al GP tedesco dell’anno precedente, Harry Schell è stato classificato nonostante abbia solo completato 49 della gara di 60 giri): fu tripletta Cooper con Jack Brabham davanti a Bruce McLaren e al belga Olivier Gendebien.
     

Gran Premio del Belgio 1962


Il Gran Premio del Belgio 1962 si è svolto domenica 17 giugno 1962 sul circuito di Spa-Francorchamps.
La gara è stata vinta da Jim Clark su Lotus (prima vittoria in carriera del pilota britannico),
 seguito da Graham Hill su BRM e da Phil Hill su Ferrari.


                                  Phil Hill seguito da  Ricardo Rodriguez su Ferrari Belgio GP, Spa-Francorchamps, 1962.


Grazie al quarto posto ottenuto in gara, Ricardo Rodríguez diventa il più giovane pilota a punti della storia della Formula 1, all'età di 20 anni e 123 giorni. Il record durerà fino al Gran Premio del Brasile 2000, quando Jenson Button ottenne un piazzamento a punti all'età di 20 anni e 67 giorni.
Al 25º giro, mentre lottavano per la seconda posizione, Trevor Taylor e Willy Mairesse entrarono in collisione; entrambi furono sbalzati fuori dalle loro vetture, e la monoposto del pilota belga prese fuoco. Entrambi i concorrenti uscirono dall'incidente illesi.
Il Gran Premio ha visto la prima vittoria per Jim Clark e per la leggendaria Lotus 25.

1° vittoria per Jim Clark - 1° pole position per Graham Hill - 16º e ultimo podio per Phil Hill - 1º Gran Premio per John Campbell-Jones



Formula 1 nel Tempo...


Jim, Lotus 33 Climax - Spa 1965 Spa-Francorchamps ,J.Surtees - Lola -Climax -1962




Il Gran Premio del Belgio 1965 fu la terza gara della stagione 1965
del Campionato mondiale di Formula 1,
disputata il 13 giugno sul Circuito di Spa-Francorchamps.


La corsa vide la vittoria di Jim Clark su Lotus-Climax, seguito da Jackie Stewart su BRM e Bruce McLaren su Cooper-Climax.
Richard Attwood, alla guida di una Lotus privata, fu vittima di un grave incidente a fine gara. Uscendo di pista centrò un palo del telegrafo
e la sua vettura si incendiò, ma fortunatamente ne uscì illeso.



 Spa 1965 - Jo Bonnier (Brabham BT7-Climax)

Gran Premio del Bergio 1965 - Spa Francorchamps Dan Gurney - Brabham-Climax BT11


GP del Belgio 1965: sotto la pioggia, Jim Clark domina e centra la 4° vittoria di fila sulle Ardenne

La corsa vide la vittoria di Jim Clark su Lotus-Climax, seguito da Jackie Stewart su BRM e Bruce McLaren su Cooper-Climax.
Richard Attwood, alla guida di una Lotus privata, fu vittima di un grave incidente a fine gara. Uscendo di pista centrò un palo del telegrafo
e la sua vettura si incendiò, ma fortunatamente ne uscì illeso.

  • 5° vittoria per Jim Clark - 20° podio per Bruce McLaren - 20° podio per Jim Clark - Ultimo Gran Premio per Willy Mairesse



Gran Premio del Belgio 1966

Il Gran Premio del Belgio 1966 fu una gara di Formula 1, disputatasi il 12 giugno 1966 sul Circuito di Spa-Francorchamps.
Fu la seconda prova del mondiale 1966 e vide la vittoria di John Surtees su Ferrari (che non vinceva dal Gran Premio d'Italia 1964),
seguito da Jochen Rindt e da Lorenzo Bandini.

In questa gara la McLaren abbandona temporaneamente il motore Ford 406, in fase di revisione del progetto ed adotta il motore fornuito dalla Serenissima. Non riuscì a prendere il via per un incidente in prova. Salta anche il previsto esordio di un altro nuovo motore. Il 16 cilindri BRM. Il motore sviluppato dal costruttore inglese, viene montato sulla nuova Lotus 43, che però non riuscirà a partire.


1965 - Jo Bonnier
Brabham BT7-Climax 
                                     Spa 1966 - curvSa Burnenville - Jo Bonnier  Cooper T81- Maserati
Tempo da lupi a Spa Francorchamps quel 12 Giugno con pioggia, vento e freddo: condizioni non inusuali in quelle zone, ma certamente non ideali per fare da scenario ad una gara di Formula Uno. Al momento della partenza sulla griglia non piove, ma nessuno si illude che queste condizioni siano costanti per tutti i 14 km del circuito. In effetti la pioggia attende i piloti alla curva di Burnenville.

 Bonnier su Cooper
è il primo a perdere il controllo, coinvolgendo anche Mike Spence su Lotus. Nello stesso punto comunque sono in diversi ad avere problemi. Anche Denny Hulme su Brabham e Jo Siffert sulla Cooper del Team di Rob Walker, finiscono la loro corsa a Malmedy per uscita di strada. Graham Hill riesce miracolosamente a passare indenne, evitando le vetture senza controllo davanti a lui



Clark (in pole) e Gurney uno di fianco all’altro alla partenza del GP del Belgio 1967.
 La vittoria, a sorpresa, andrà all’americano, che regala così la prima e unica vittoria alla Eagle.


Formula 1 nel Tempo...
 

Spa 1968 - curva Burnenville

  Il Gran Premio del Belgio 1968  fu una gara di Formula 1, disputatasi il 9 giugno 1968 sul Circuito di Spa-Francorchamps. Fu la quarta prova del mondiale 1968 e vide la vittoria di Bruce McLarenMcLaren-Ford, seguito da Pedro Rodríguez e da Jacky Ickx.
Questa fu la prima vittoria che il team di Woking ottenne in Formula 1 e il primo GP in cui venne utilizzato un alettone in gara, portato dalla Ferrari di Chris Amon.
 

Guasto alla sospensione:  la  Cooper- BRM  di Brian Redman finisce in un parcheggio del Gran Premio.


Quando mancano pochi chilometri alla conclusione del GP Jackie Stewart ha un vantaggio di circa mezzo minuto su Bruce McLaren, ma all'inizio dell'ultimo giro rimane senza benzina ed è costretto a rientrare ai box per rifornire: durante la sosta delle noie tecniche gli impediscono di ripartire ed alla fine viene classificato solamente 4°. La vittoria arride quindi a McLaren; completano il podio Pedro Rodríguez e Jacky Ickx, che in questa maniera rocambolesca agguanta il suo primo piazzamento tra i primi tre.





Gran Premio del Belgio 1970
Il Gran Premio del Belgio 1970, XXIX Grote Prijs van Belgie, e quarta gara del campionato di Formula 1 del 1970,
si è disputato il 7 giugno sul Circuito di Spa-Francorchamps.


Jack Brabham (Belgio 1970) - Spa-Francorchamps

La Source, Spa-Francorchamps, 1970

Il Gran Premio si tenne a soli tre giorni dalla morte di Bruce McLaren durante un collaudo a Goodwood dell'ultimo modello approntato per la Can-Am e si respira un'aria triste tra i box.

Tra le squadre meno accreditate per la vittoria c'è la BRM, che con la sua P153 sta lottando con quella che si è subito mostrata una macchina difficile da guidare, con il suo potente V12 che non è guidabile come il Cosworth DFV che domina la scena in quegli anni. In accelerazione eroga la sua enorme potenza in maniera brutale ed il telaio non si dimostra capace di gestirla.

Con quell'auto Pedro Rodríguez riuscì comunque a ottenere il sesto tempo, alle spalle di Jackie Stewart, Jochen Rindt, Chris Amon, Jacky Ickx e Jack Brabham. Il messicano teme per la fragilità della sua vettura, specialmente per il selettore del cambio, ma il mattino della gara durante le prove libere capisce che l'unica strategia pagante è attaccare nel tratto rettilineo del circuito, dove può far valere la maggiore sua velocità di punta e farlo fin dai primi giri.


Dopo aver bruciato alla partenza Brabham e Ickx, Rodríguez parte subito all'attacco e nei primi cinque giri sorpassa uno dopo l'altro Rindt, Stewart e Amon, ma la gara si disputa su 28 giri e la precaria affidabilità della P153 potrebbe mandare tutto in fumo. Quando sta per cominciare l'ultimo giro Pedro Rodriguez è ancora in testa alla gara, ma alla curva "La Source" vede negli specchietti il musetto rosso della March di Amon, che aveva appena abbassato il tempo della “pole” di Stewart pur di raggiungerlo. Capisce che ha perduto terreno e dovrà lottare per tutti i 14 km dell'ultimo giro per mantenere la sua posizione. Il neozelandese ha un distacco di circa un secondo e tallona la BRM: nel punto più veloce del tracciato, sul rettilineo che porta alla curva di "Stavelot" decide di uscire dalla scia, ma nulla può contro la maggiore potenza del motore dell'avversario. Amon tenta un ultimo attacco, senza troppe velleità, quando raggiungono La Source per l'ultima volta, ma non va a segno e il messicano passa per primo sotto la bandiera a scacchi vincendo il Gran Premio a una media di oltre 241 km/h, la più alta di sempre
. Il promettente pilota romano Ignazio Giunti ottenne i primi tre punti mondiali.

                        Rindt seguito da Ickx, Beltoise, Brabham                                                                                Ickx, Ferrari  312B




1970: dopo il grande dominio dei piloti anglosassoni negli anni ’60, nel 1970 vince il gran premio un vero e proprio outsider. A tagliare per primo il traguardo è infatti il messicano Pedro Rodriguez (al quale oggi è intitolato il circuito di Città del Messico insieme al fratello Ricardo), che con la sua BRM stabilisce inoltre il record di media oraria più veloce, superando i 240 km/h. Sarà anche l’ultimo gran premio svoltosi a Spa-Francorchamps, che tornerà definitivamente in calendario soltanto nel 1983, lasciando prima spazio a Nivelles e Zolder.

1970 Gran Premio del Belgio 7 Giugno Messico Pedro Rodriguez Regno Unito BRM
1968 Gran Premio del Belgio 9 Giugno Nuova Zelanda Bruce McLaren Regno Unito McLaren
1967 Gran Premio del Belgio 18 Giugno Stati Uniti Dan Gurney Stati Uniti Eagle
1966 Gran Premio del Belgio 12 Giugno Regno Unito John Surtees Italia Ferrari
1965 Gran Premio del Belgio 13 Giugno Regno Unito Jim Clark Regno Unito Lotus
1964 Gran Premio del Belgio 14 Giugno Regno Unito Jim Clark Regno Unito Lotus
1963 Gran Premio del Belgio 9 Giugno Regno Unito Jim Clark Regno Unito Lotus
1962 Gran Premio del Belgio 17 Giugno Regno Unito Jim Clark Regno Unito Lotus
1961 Gran Premio del Belgio 18 Giugno Stati Uniti Phil Hill Italia Ferrari
1960 Gran Premio del Belgio 19 Giugno Australia Jack Brabham Regno Unito Cooper
1958 Gran Premio del Belgio 15 Giugno Regno Unito Tony Brooks Regno Unito Vanwall
1956 Gran Premio del Belgio 3 Giugno Regno Unito Peter Collins Italia Ferrari
1955 Gran Premio del Belgio 5 Giugno Argentina Juan Manuel Fangio Germania Mercedes
1954 Gran Premio del Belgio 20 Giugno Argentina Juan Manuel Fangio Italia Maserati
1953 Gran Premio del Belgio 21 Giugno Italia Alberto Ascari Italia Ferrari
1952 Gran Premio del Belgio 22 Giugno Italia Alberto Ascari Italia Ferrari
1951 Gran Premio del Belgio 17 Giugno Italia Nino Farina Italia Alfa Romeo
1950 Gran Premio del Belgio 18 Giugno Argentina Juan Manuel Fangio Italia Alfa Romeo


Formula 1 nel Tempo...




Belgio
Spa era la pista che più amava Ayrton Senna  Lapide alla memoria di Ayrton Senna posta nella zona dei vecchi box


Il nuovo tracciato

A fine anni '70 la direzione dell'autodromo decise di costruire un nuovo tracciato semipermanente, che continuava a usare i tratti di viabilità ordinaria dalla curva di Blanchimont sino alla fine del rettilineo del Kemmel, uniti dal vecchio tornante de La Source e da una nuova bretella permanente che collegava le altre due estremità rimaste del vecchio tracciato (tuttora esistente in quanto strada statale facente parte della viabilità ordinaria).

La nuova pista lunga poco meno di 7 km venne quindi inaugurata nel 1979 da una travagliatissima edizione del GP motociclistico del Belgio, con l'obiettivo di riportare nelle Ardenne la gara di Formula Uno. Nel 1980 venne inoltre inserita una nuova doppia chicane denominata Bus stop, in quanto situata in prossimità di una fermata degli autobus di linea tra la curva di Blanchimont e il tornante de La Source. In quegli stessi anni, nuovi box per la Formula 1 furono costruiti poco prima di quest'ultima curva, conseguenza della creazione di una linea di partenza per le monoposto della massima categoria automobilistica i cui regolamenti, nel frattempo, richiedevano ai circuiti che la zona di partenza fosse situata in piano (requisito che il vecchio rettilineo dei box di Spa, tuttora in uso per le altre categorie, non possedeva).
Il GP del Belgio tornò così a Spa-Francorchamps nel 1983 e poi definitivamente dal 1985.

Ulteriori modifiche furono effettuate al tracciato nel corso degli anni: nel 1994, sull'onda degli incidenti mortali di Roland Ratzenberger e Ayrton Senna (e solo per quell'anno, in quanto l'anno seguente fu ampliata la via di fuga) l'ingresso del Raidillon fu fortemente rallentato per motivi di sicurezza, mentre l'ingresso box fu anticipato prima della chicane Bus stop. Chicane che fu modificata nel 2002 per quel che concerne l'uscita (modifiche che spostarono ancora l'ingresso dei box), e nel 2004 per quel che concerne l'entrata.

In questi anni inoltre sono state ampliate e rimodernate molte vie di fuga (in particolare quella del Raidillon, dove nel 1985 perì Stefan Bellof), è stata spostata l'uscita dei vecchi box e inoltre, grazie alla costruzione di una nuova strada statale che gira intorno al circuito, la pista non è più utilizzata per la viabilità ordinaria (ricostruita ex-novo all'esterno dell'impianto) ed è diventata a tutti gli effetti un tracciato permanente.

Per il 2007 la chicane Bus stop è stata nuovamente modificata. Le modifiche (che, non essendo state tempestive, hanno impedito al circuito di far parte del calendario 2006) hanno riguardato anche il tornante della Source, con conseguente allungamento del rettilineo di partenza, e il completo rifacimento della palazzina dei box, del paddock e della tribuna principale sul rettilineo di partenza[13]. Tali modifiche hanno leggermente allungato il tracciato, che ora è lungo 7,004 km. Oggi Spa-Francorchamps continua a essere uno dei tracciati più belli del calendario, un circuito che, grazie anche alle bizzarrie meteorologiche, ha sempre regalato Gran Premi spettacolari. Il pilota che vi ha vinto più volte è il tedesco Michael Schumacher, con 6 successi.

Oltre alla Formula 1, il circuito attualmente ospita tutte le maggiori categorie automobilistiche ed è sede della 24 ore di Spa, una delle gare di durata più famose del mondo, in passato riservata a vetture turismo e da qualche anno a quelle Gran turismo, oltre a ospitare la 1000 km di Spa, gara per vetture sport dalla lunga tradizione.



Gran Premio del Belgio - 22 maggio 1983

Nella prima giornata di prove il più veloce fu Alain Prost, che superò, nel suo giro migliore, la media dei 200 km/h. Il pilota della Renault precedette Patrick Tambay e Andrea De Cesaris. Il dominio delle vetture turbo fu ampio, tanto che il primo pilota a classificarsi, non disponendo che di un motore a pressione atmosferica, fu Keke Rosberg, nono, staccato di oltre tre secondi.Al sabato la pioggia e il freddo non consentirono ai piloti di migliorare le prestazioni ottenute di venerdì.Alain Prost fece così sua la pole position, la decima per lui nel mondiale, la trentesima per la Renault. La prima fila venne completata dal connazionale Patrick Tambay, mentre la seconda fu mantenuta da Andrea De Cesaris e Nelson Piquet. L'altro pilota della Renault, Eddie Cheever, fu il più rapido del sabato, in oltre 2'25". Le condizioni del tracciato, in caso di pioggia, vennero duramente criticate dai piloti, che minacciarono anche di non prendere parte alla gara qualora alla domenica si fossero ripresentate le stesse condizioni del sabato. Cheever sfiorò un incidente con una Toleman per la scarsa visibilità, e Niki Lauda segnalò la pericolosità delle pozze d'acqua sulla pista. Si decise di rinviare la decisione in merito alla tenuta del gran premio alla domenica, dopo il warm up.

Il cielo era nuvoloso alla partenza, ma la temuta pioggia non fece la sua comparsa durante la gara. Poco prima del via i commissari sventolarono bandiere gialle per indicare i problemi tecnici di Eddie Cheever e Keke Rosberg. I piloti delle prime file però presero il via comunque, con Andrea De Cesaris presto al comando, davanti a Alain Prost e Patrick Tambay. La partenza venne annullata e tutte le vetture si riportarono lentamente sulla griglia di partenza. Sulla vettura di Prost venne effettuato anche un rabbocco del carburante, nel timore che la benzina non fosse più sufficiente a terminare il gran premio, in quanto la direzione di gara aveva inizialmente annunciato che la distanza da coprire sarebbe sempre rimasta di 42 giri. La corsa riprese dopo 5 minuti, però accorciata, nella lunghezza, di due giri, vista la necessità di compiere un nuovo giro di formazione.Al secondo via De Cesaris fu ancora lesto a porsi al comando al primo tornante, precedendoAlain Prost, Patrick Tambay e René Arnoux. Nel corso del primo giro si ritirò Riccardo Patrese, partito sesto, per un problema al motore. De Cesaris manteneva comodamente la testa, mentre Arnoux si vide messo sotto pressione da Nelson Piquet e Manfred Winkelhock . Il tedesco però, al 12 giro, fu costretto a una sosta ai box, per dei problemi tecnici, e scivolò fuori dalla zona dei punti.Al giro 17Nelson Piquet passò Arnoux all' Eau Rouge. Iniziano anche i primi cambi gomme. De Cesaris però fu penalizzato da alcune difficoltà dei suoi meccanici, e ripartì solo sesto, a venticinque secondi da Prost (ai box l'italiano impiegò oltre 25 secondi, contro i 22 di Prost). Dopo di lui toccò anche ad Arnoux, che ripartì settimo. Un giro dopo andarono ai box anche Rosberg e Cheever, che rientrarono ottavo e sesto, con Jacques Laffite, in mezzo a loro.La gara di Manfred Winkelhock terminò al ventunesimo passaggio, quando la sua ATS perse la ruota posteriore destra prima della curva Pouhon. La vettura uscì di pista, ma il pilota rimase illeso. Anche Patrick Tambay effettuò il suo cambio gomme, e rientrò quarto. Alain Prost comandava la gara, davanti a Nelson Piquet e Andrea De Cesaris. Prost perse il comando per un solo giro, dopo il suo pit stop: ritornò in pista comunque secondo. Nello stesso passaggio, al giro 23, si ritirò Arnoux.Un giro dopo, vi fu il cambio gomme di Piquet: il brasilino dellaBrabham recuperò, al rientro in pista, il terzo posto, dietro a De Cesaris, ma davanti a Tambay. La corsa dell'italiano dell'Alfa Romeo terminò poco dopo, per un guasto al motore, mentre Prost rischiò di uscire di pista, nel tentativo di doppiare Danny Sullivan.La classifica rimase immutata fino al giro 34, quando, per un problema al cambio, Nelson Piquet dovette cedere la posizione a Patrick Tambay, e si trovò minacciato da Eddie Cheever. Quattro giri dopo anche il pilota della Renault passò il brasiliano, sul lungo rettilineo del Kemmel.Alain Prost conquistò la sua settima vittoria, davanti a Patrick Tambay ed Eddie Cheever. All'ultimo giro Derek Warwick strappò la settima posizione a Bruno Giacomelli, che si era anche fermato a bordo pista per problemi tecnici, prima di riuscire a chiudere la gara. Andrea De Cesaris si consolò col suo primo e unico giro veloce in carriera, quattordicesimo, e ultimo, per l'Alfa Romeo. La casa italiana non otteneva tale risultato dal Gran Premio di Spagna 1951.


         



Gran Premio del Belgio 1990


Il Gran Premio del Belgio 1990 è stato un Gran Premio di Formula 1 disputato il 26 agosto 1990 al circuito di Spa-Francorchamps.
 La gara è stata vinta da Ayrton Senna su McLaren.


Alla partenza Senna mantiene la testa della corsa, ma alle sue spalle si crea un groviglio di vetture: Suzuki, Mansell e Piquet entrano in collisione tra loro, coinvolgendo nell'incidente anche i due piloti della Lotus, Warwick e Donnelly. Sempre nel corso del primo passaggio si verifica un incidente tra Modena e Nakajima e la gara viene sospesa. Anche al secondo via Senna resta al comando, ma la gara viene di nuovo interrotta dopo una violenta uscita di pista di Barilla alla Eau Rouge.

Alla terza partenza, alla quale non prendono parte Suzuki e Barilla, tutto si svolge regolarmente; ancora una volta Senna mantiene la prima posizione, seguito da Berger e Prost. Dopo pochi giri il ferrarista sopravanza l'austriaco, portandosi al secondo posto e lanciandosi all'inseguimento di Senna. I tre piloti di testa effettuano un cambio gomme; Senna torna in pista al comando, mentre Prost si inserisce dietro a Nannini; poco dopo il francese supera il pilota della Benetton, riportandosi alle spalle di Senna senza però riuscire ad impensierirlo realmente. Anche Berger prova a sopravanzare Nannini, finendo però per toccare la vettura dell'italiano; entrambi riescono comunque a concludere la gara, con il pilota della McLaren in terza posizione. Chiudono la zona punti Piquet e Gugelmin.





Senna conquistò l'ottava pole position stagionale, battendo di più di mezzo secondo il compagno di squadra Prost.
In seconda fila si piazzarono Berger e Boutsen, seguiti da Patrese e Mansell;
 chiudevano la top ten Nannini, Modena, Gugelmin e Warwick.
Per la prima volta nella storia del team la Lotus non riuscì a qualificare nessuno dei suoi piloti
.



Il Gran Premio del Belgio 1989 undicesima gara della stagione 1989 del Campionato mondiale di Formula 1, disputata il 27 agosto sul Circuito di Spa-Francorchamps.
 La manifestazione vide la vittoria di Ayrton Senna su McLaren - Honda, seguito dal compagno di scuderia Alain Prost e da Nigel Mansell su Ferrari.



Formula 1 nel Tempo...



Gran Premio del Belgio 1991

Il Gran Premio del Belgio 1991 è stato un Gran Premio di Formula 1 disputato il 25 agosto 1991 sul circuito di Spa-Francorchamps.
La gara è stata vinta da Ayrton Senna su McLaren e ha visto il debutto del futuro sette volte Campione del Mondo
Michael Schumacher, alla guida di una Jordan.

Senna è il pilota più veloce praticamente per tutto il week-end e conquista la pole position davanti a Patrese; i tempi fatti segnare dal pilota italiano nella sessione di sabato vengono però annullati dopo che i commissari della FIA scoprono che sulla sua vettura manca la retromarcia, come invece previsto dalle regole di sicurezza. Patrese retrocede quindi in diciassettesima posizione, promuovendo Prost al secondo posto; alle spalle del pilota della Ferrari si piazzano Mansell, Berger, Alesi, Piquet e il sorprendente Schumacher, settimo al debutto. Chiudono la top ten Moreno, Martini e Modena.



Dopo ferragosto sia Ferrari che Williams confermarono i propri piloti in vista del 1992 Nel caso della scuderia italiana, però, questa situazione non si verificò per il licenziamento di Prost prima del termine della stagione. Sempre la Ferrari strinse, poi, un accordo con la Scuderia Italia per la fornitura dei propri motori alla squadra di Beppe Lucchini per l'anno seguente.

Alla partenza scattano bene sia Senna che Prost, che mantengono il comando della corsa davanti a Mansell, Berger, Piquet e Schumacher; quest'ultimo è però costretto al ritiro dopo poche centinaia di metri per la rottura della frizione. In testa alla corsa Senna continua a condurre, mentre Prost si deve ritirare già durante il terzo giro; l'uscita di scena del francese permette a Mansell di raggiungere Senna ed i due battagliano fino al 15º passaggio, quando il brasiliano effettua il proprio cambio gomme. La sosta è però lenta e quando Mansell rientra a sua volta ai box due tornate più tardi torna in pista davanti al rivale, ma alle spalle di Berger e Piquet, che devono ancora fermarsi. Il pilota della Benetton lo fa al 18º giro, dopo aver condotto la gara per un passaggio.

Mansell rimonta rapidamente su Berger e lo sopravanza alla curva Fagnes; l'austriaco torna ai box per il cambio gomme, ma anche lui ha dei problemi e torna in pista di poco davanti a Modena, rischiando un incidente con il pilota della Tyrrell. Nel frattempo, al 22º giro Mansell è costretto al ritiro per un problema elettrico.

Il ritiro dell'inglese permette ad Alesi di prendere la testa della corsa, incalzato da Senna; il pilota della McLaren compie però un errore che gli costa circa dieci secondi, portandolo ad essere tallonato da Piquet. I due brasiliani cominciano a lottare per il secondo posto e sono rapidamente raggiunti da Patrese e De Cesaris; si forma così un quartetto di piloti in lotta per le posizioni dalla seconda alla quinta, con Senna incapace di staccare i rivali per dei problemi al cambio. Nel frattempo Alesi, che aveva pianificato una gara senza soste, continua a condurre fino al 30º passaggio, quando il motore della sua Ferrari cede. Il ritiro del francese porta in prima posizione Senna, che precede Piquet, De Cesaris e Patrese, uscito di pista nel tentativo di superare il pilota della Benetton.

Al 31º passaggio De Cesaris sorpassa Piquet alla Les Combes; il pilota brasiliano viene più tardi passato anche da Patrese e successivamente anche da Berger. L'austriaco si porta poi in terza posizione quando Patrese comincia ad avere problemi al cambio, risalendo poi al secondo posto quando, a tre giri dal termine, il motore della Jordan di De Cesaris si rompe, ponendo fine alla bella gara del pilota italiano. Nonostante i problemi al cambio che lo rallentano considerevolmente nell'ultima parte di gara, Senna taglia il traguardo in prima posizione davanti a Berger, Piquet, Moreno, Patrese e Blundell, che conquista il primo punto della Brabham dal Gran Premio degli Stati Uniti dell'anno precedente. Infine Grouillard porta al traguardo per la prima volta nella stagione la sua Fondmetal, chiudendo al decimo posto.


Nel 2002 è Schumacher a strappare il record a Senna, andando a vincere per la sesta volta in terra belga.
1992:
Ma la sua cavalcata trionfale ebbe inizio dieci anni prima, quando, al volante della Benetton, il “Kaiser” andò a vincere proprio a Spa il suo primo gran premio in Formula 1, precedendo le due Williams di Mansell e Patrese, quasi imbattibili in quell’anno. Lo stesso Senna però, è protagonista di un’azione coraggiosa ed altruista nel corso delle prove del venerdì, quando, incurante del pericolo, abbandona la sua McLaren in pieno rettilineo e si dirige a piedi per soccorrere il pilota francese Erik Comas, vittima di un bruttissimo incidente che gli impedirà di prendere parte alla corsa.



1993: dopo l’incidente di Comas l’anno prima, nel 1993, sempre durante le prove libere del venerdì, l’Eau Rouge si trasforma nell’incubo peggiore per Alessandro Zanardi. Il pilota della Lotus, in crisi nera di risultati, va a sbattere violentemente contro le protezioni. Le conseguenze dell’incidente saranno pesanti per il pilota italiano, che sarà costretto a saltare il resto della stagione. In gara invece sarà Damon Hill a vincere, con il pilota inglese che contribuisce alla vittoria matematica della Williams nel campionato costruttori.



Gran Premio del Belgio 1995

Le qualifiche videro prevalere le due Ferrari di Berger ed Alesi, autori rispettivamente del primo e del secondo tempo. Questa prestazione fu in larga parte favorita da una corretta strategia elaborata al muretto, in quanto i due piloti vennero fatti uscire dai box all'inizio della sessione di prove prima che un violento scroscio si abbattesse sul circuito. Dietro di loro si classificarono la McLaren di Häkkinen e la Benetton di Herbert.

Maggiori difficoltà ebbero invece i due principali contendenti al titolo iridato: Damon Hill non andò oltre l'ottavo posto, compromettendo il suo miglior giro con un'uscita di pista,[1] mentre Michael Schumacher, complice il fatto di dover correre con la vettura di riserva[2] e un guasto al cambio, concluse le qualifiche con il sedicesimo tempo.

Nonostante il buon risultato ottenuto i ferraristi si dichiararono preoccupati per l'affidabilità della vettura in gara e lo stesso Jean Todt invitò alla prudenza.

Eddie Irvine (Jordan-Peugeot) si ritira la tra le fiamme al suo pit stop. Spa,1995

Al via Berger pattina troppo e lascia via libera ad Alesi ed Herbert. Quarto Häkkinen, davanti alle Williams di Coulthard e Hill. Herbert prova subito a passare Alesi: il francese resiste all’Eau Rouge, ma sul rettilineo del Kemmel il britannico prende la scia della Ferrari, si porta all’esterno e con una staccata profondissima si prende la leadership. Alesi non molla e continua a rimanere negli scarichi di Herbert, mentre dietro di loro Häkkinen finisce in testacoda alla Source ed è costretto al ritiro già al secondo passaggio. Sempre al secondo giro Alesi si riporta al comando, rendendo ad Herbert il sorpasso al Kemmel.

Il francese è velocissimo e cerca di allungare, mentre Berger è in difficoltà: al terzo giro resiste su Coulthard, ma al quarto passaggio lo scozzese e Hill passano con facilità la Ferrari numero 28. Ma il 4º giro diventa ancora più nero per la Ferrari: Alesi va ai box credendo di avere una foratura, ma in realtà sulla sua monoposto si è rotta una sospensione: gara finita per lui. Herbert è al comando, ma le Williams gli mettono una pressione tale da costringerlo all’errore. Il britannico della Benetton poi sbaglia nuovamente alla Bus Stop, andando in testacoda e bloccando Blundell: Irvine e Schumacher ne approfittano.

Mentre davanti Coulthard vola seguito da Hill, Schumacher è quinto dopo una bella rimonta, ma fatica a passare Irvine, che è velocissimo sui rettilinei. All’11º giro il tedesco supera l'irlandese alla Bus Stop e si lancia all’inseguimento di Berger. Coulthard continua a volare, ma al 13º giro rallenta improvvisamente prima di Pouhon e si ferma a bordo pista: Hill è il nuovo leader. Il britannico, così come Berger ed Irvine, effettua il primo pit stop, mentre Schumacher resta in pista per qualche giro con lo scopo di marcare qualche giro veloce. Il tedesco, dopo il suo rifornimento, si ritrova in seconda posizione con una quindicina di secondi da recuperare su Hill. La giornata della Ferrari è stregata, visto che Berger rallenta improvvisamente per un problema al motore: doppio ritiro per le vetture di Maranello.

Hill è in controllo della gara, ma a Spa inizia a piovere. Il leader della corsa, così come Irvine, Blundell, Herbert, Brundle e Panis, rientra ai box per montare gomme da bagnato. Schumacher invece resta in pista con le slick. La scelta di Hill sembra azzeccata, visto che in un giro annulla il gap di cinque secondi su Schumacher e si porta in scia alla Benetton. Hill affianca il tedesco sul rettilineo del Kemmel e il sorpasso sembra una formalità, visto che piove a dirotto e Schumacher ha le gomme da asciutto, ma il tedesco tira una staccatona incredibile all’esterno e tiene dietro il rivale. Nel giro successivo però Schumacher tenta nuovamente di difendersi con una frenata ritardata, ma finisce lungo e Hill va al comando.

La pioggia però sparisce, la pista va via via asciugandos, e Hill fatica a tenere la macchina, tanto che sbanda vistosamente: Schumacher ne approfitta e torna in testa. La Williams richiama Hill ai box per rimettere gomme da asciutto e per rifornire la macchina di benzina. Schumacher guida indisturbato la corsa davanti a Hill, con le Ligier di Brundle e Panis e la Tyrrell di Katayama che si giocano il podio (nulla da fare invece per Irvine, la cui vettura aveva preso fuoco durante il pit). Ma la pioggia ritorna e a farne le spese è Katayama, che va a sbattere a Malmedy mentre è quarto. La direzione corsa decide di mandare in pista la Safety Car, con Schumacher, Hill e gli altri che rientrano ai box a montare gomme rain.

Alla ripartenza, Panis si gira e scivola in fondo al gruppo. Hill sbaglia nel tentativo di riprendere Schumacher, ma all’inglese arriva una notizia ben peggiore: la direzione corsa ha deciso di sanzionarlo con uno Stop & Go di 10 secondi per aver superato i limiti di velocità ai box. Il pilota della Williams è secondo anche dopo aver scontato la penalità, ma alla Source va in testacoda e Brundle gli prende la posizione. Schumacher davanti guida tranquillo, mentre dietro infuria la lotta tra Blundell, Frentzen, Herbert e Barrichello per le posizioni dalla quarta alla settima. Barrichello riesce a infilare Herbert e Frentzen mette la sua Sauber davanti alla McLaren di Blundell. Hill spinge per riprendere Brundle e proprio all’ultimo giro si mette in scia al britannico. Brundle chiude la porta alla Source, ma non può nulla contro la potenza della Williams-Renault sul lungo rettilineo del Kemmel.

Hill completa così la rincorsa al secondo posto, ma davanti a fare festa è Schumacher, che conquista la sesta vittoria stagionale dopo una fantastica rimonta, una strategia perfetta e una resistenza da applausi su Damon Hill in condizioni di palese inferiorità tecnica. Il tedesco della Benetton precede sul traguardo Hill e Brundle. Quarto Frentzen, che nei giri finali era il pilota più veloce in pista. Blundell e Barrichello chiudono la zona punti. Con questo successo Schumacher si porta a 15 lunghezze di vantaggio su Hill e mette una seria ipoteca sulla conquista del secondo titolo piloti in carriera.



Formula 1 nel Tempo...


Gran Premio del Belgio 1998

Il Gran Premio del Belgio 1998 fu il tredicesimo appuntamento della stagione di Formula 1 1998. Disputatosi il 30 agosto sul Circuito di Spa-Francorchamps, è stato vinto da Damon Hill su Jordan-Mugen-Honda, alla ventiduesima ed ultima vittoria in carriera. Hill ha preceduto sul traguardo il compagno di squadra Ralf Schumacher e Jean Alesi su Sauber-Petronas.


1998: l’edizione di quell’anno passa alla storia come una delle più pazze in assoluto nell’intera storia della Formula 1.
 Sotto un violento acquazzone, come è tipico in Belgio, la gara viene interrotta dopo la prima curva del primo giro a causa
 di una clamorosa e memorabile carambola che mette fuori gioco la stragrande maggioranza dei piloti.




La domenica piove e tutti temono la partenza in discesa: si decide di partire senza safety car ed è subito caos con quello che è l'incidente col maggior numero di vetture coinvolte nella storia della Formula 1.

Al via parte bene Häkkinen, dietro pattinano sia Ralf Schumacher che Hill; alla Source arrivano affiancati Irvine e Coulthard: i due devono allargare in curva e vengono infilati da Villeneuve e Michael Schumacher. Coulthard è quarto ma rimettendosi in linea perde il controllo della McLaren e schizza contro il muretto dei vecchi box e tra la safety car davanti a Hill, Schumacher, Irvine, Alesi, Villeneuve, Frentzen, Ralf Schumacher, Fisichella, Diniz e Verstappen. Al 3º giro rientra la safety car e subito le Williams passano la Sauber di Alesi ma già al 5º giro Villeneuve compie un testacoda e riparte dietro il francese.

Al 8º giro Schumacher si porta in testa alla gara infilando Hill al curvone Blanchimont; intanto esplode il motore Ford di Verstappen. Irvine va in testacoda e l'ala anteriore rimane incastrata sotto il telaio: l'irlandese deve compiere quasi un giro prima di rientrare ai box. Mentre la pioggia aumenta di intensità la corsa di Takagi finisce contro il muro esterno alla Source. Michael Schumacher gira su tempi inavvicinabili per gli altri e dopo poche tornate ha già 16" di vantaggio su Hill, poi si intravedono Alesi, Frentzen, Villeneuve, Fisichella e Ralf Schumacher.

rimbalza in pista davanti al gruppo. Passano Fisichella, Ralf Schumacher, Frentzen, Alesi e Tuero, mentre tutti gli altri finiscono uno contro l'altro tra un mare di rottami: Irvine centra per primo la vettura di Coulthard, poi è la volta di Salo mentre Herbert e Trulli si girano e Diniz finisce contro la Prost.

Panis urta Barrichello e manda la Stewart in testacoda davanti a Wurz che lo sperona. Takagi finisce contro il muro mentre con la strada completamente ostruita Rosset finisce nel mucchio contro la Prost di Panis e la Stewart di Barrichello. La gara è interrotta e si riparte con quattro vetture in meno: quelle di Barrichello (leggermente ferito), Salo, Rosset e Panis.

Al secondo via, ancora sotto la pioggia, le McLaren partono male, Irvine s'infila all'interno di Häkkinen il quale deve allargare, si tocca con Schumacher e si gira alla Source. Il finlandese viene centrato in pieno dalla Sauber di Herbert, passano pochi minuti e Coulthard e Wurz vengono a loro volta a contatto: riesce a ripartire solo lo scozzese. 

Entra la safety car davanti a Hill, Schumacher, Irvine, Alesi, Villeneuve, Frentzen, Ralf Schumacher, Fisichella, Diniz e Verstappen. Al 3º giro rientra la safety car e subito le Williams passano la Sauber di Alesi ma già al 5º giro Villeneuve compie un testacoda e riparte dietro il francese.

Al 8º giro Schumacher si porta in testa alla gara infilando Hill al curvone Blanchimont; intanto esplode il motore Ford di Verstappen. Irvine va in testacoda e l'ala anteriore rimane incastrata sotto il telaio: l'irlandese deve compiere quasi un giro prima di rientrare ai box. Mentre la pioggia aumenta di intensità la corsa di Takagi finisce contro il muro esterno alla Source. Michael Schumacher gira su tempi inavvicinabili per gli altri e dopo poche tornate ha già 16" di vantaggio su Hill, poi si intravedono Alesi, Frentzen, Villeneuve, Fisichella e Ralf Schumacher.

Al 16º giro va in testacoda Alesi che riparte dietro Ralf Schumacher, mentre Villeneuve vorrebbe rientrare ai box per il cambio gomme ma i box sono occupati da Frentzen: il canadese è costretto a fare un ulteriore giro che gli sarà fatale grazie ad un aquaplaning che lo fa finire contro le barriere. Due giri e si ritira anche Tuero per noie elettriche. Al 25º giro Michael Schumacher conduce su Hill, Ralf Schumacher, Alesi, Frentzen, Fisichella, Irvine, Diniz, Trulli, Nakano e Coulthard.

Il giro dopo, Schumacher si appresta a doppiare Coulthard, il quale aveva problemi ed era già andato ai box. Nel rettifilo in discesa verso Pouhon, la McLaren rallenta bruscamente su un tratto molto bagnato e il ferrarista, uscito dalla curva in piena e con la visibilità ridotta per via dell'acqua generata dalle ruote della vettura dello scozzese, tampona l'avversario. Il tedesco completa il giro fino ai box su tre ruote, mentre Coulthard resta senza alettone. Appena sceso dalla Ferrari, Schumacher si precipita - visibilmente arrabbiato - ai box McLaren, dove il tedesco accusa Coulthard di avere persino tentato di ucciderlo. La rissa viene scongiurata dall'intervento dei meccanici McLaren che li tengono separati, poi il tedesco viene portato via da Jean Todt e Stefano Domenicali. Gli steward, non ravvisando frenate da parte dello scozzese, non danno seguito a sanzioni disciplinari. Cinque anni dopo, il pilota McLaren ammetterà la propria responsabilità nell'incidente. Il momento nero della Ferrari in Belgio continua con Irvine che esce di strada.

Passa solo un giro e si assiste ad un altro tamponamento ancora più violento con Fisichella che finisce a più di 300 km/h sulla Minardi di Nakano. La Benetton distrutta finisce la corsa in mezzo alla pista e rientra la safety car. Hill è adesso in testa davanti al compagno di squadra Ralf Schumacher, poi Alesi, Frentzen, Diniz, Trulli, Coulthard e Nakano. Con solo otto vetture in gara la corsa va avanti fino alla sua conclusione sempre sotto una pioggia battente. Damon Hill vince per la ventiduesima ed ultima volta in carriera, regalando il primo successo della sua storia alla squadra di Eddie Jordan, gioia completata dal secondo posto di Ralf Schumacher. Completa il podio Alesi seguito fa Frentzen, Diniz e Trulli, che porta il primo punto stagionale alla Prost. Per il figlio d'arte si tratta del primo successo dopo il Gran Premio del Giappone 1996, mentre per la Mugen-Honda è la seconda vittoria in F1 dopo quella ottenuta nel Gran Premio di Monaco 1996 da Olivier Panis su Ligier. Era dal Gran Premio del Canada 1995 che la scuderia irlandese non piazzava le proprie monoposto sul podio (all'epoca Rubens Barrichello ed Eddie Irvine furono rispettivamente secondo e terzo).

In classifica non cambia niente con i primi sei che non prendono punti, Häkkinen continua a condurre con 77 davanti a Schumacher 70, Coulthard 48 e Irvine 32. Stessa classifica anche nei costruttori con McLaren 125 davanti alla Ferrari 102, sorpasso della Williams 33 punti ai danni della Benetton 32 mentre si fa sotto adesso la Jordan con 26.



Gran Premio del Belgio 2000



Il Gran Premio del Belgio 2000 è stato un Gran Premio di Formula 1 disputato il 27 agosto 2000 sul circuito di Spa-Francorchamps, in Belgio. La gara fu vinta da Mika Häkkinen su McLaren - Mercedes, davanti a Michael Schumacher su Ferrari e a Ralf Schumacher su Williams - BMW.

Ferrari e Williams furono le squadre che portarono il maggior numero di novità sul tracciato belga. La scuderia italiana montò per le qualifiche una versione evoluta del proprio V10 e provò un nuovo alettone anteriore, che fu però scartato per la gara. La Williams, invece, collaudò durante le prove dei nuovi scarichi e un nuovo profilo estrattore, il cui debutto in gara era previsto per gli ultimi due Gran Premi stagionali. Le altre scuderie si limitarono a degli affinamenti di dettaglio delle proprie monoposto.



La direzione gara decise di far partire le vetture dietro la safety car in quanto la pista era ancora bagnata a causa della pioggia caduta la domenica mattina. Dopo il via lanciato i piloti mantennero più o meno le stesse posizioni che avevano sullo schieramento, con l'unica eccezione di Diniz che, unico a partire con gomme da asciutto, precipitò in ultima posizione. Häkkinen guadagnò rapidamente un buon vantaggio su Trulli, che, partito con molta benzina, deteriorò rapidamente le gomme da bagnato, anche per via del rapido asciugarsi della pista. Il pilota italiano bloccò alle sue spalle Button e Schumacher, che nel giro di due tornate superò entrambi. Button provò a sopravanzare anch'egli il pilota della Jordan, ma sbagliò la frenata e lo toccò, costringendolo al ritiro dopo appena quattro giri. Nel frattempo Alesi, alla fine del quarto giro, fu il primo a montare pneumatici da asciutto, seguito due giri dopo da quasi tutti i piloti. L'ultimo a cambiare gomme fu Coulthard, che si ritrovò così in nona posizione.

Dopo i cambi gomme dietro ad Häkkinen si trovavano i fratelli Schumacher, con Michael davanti a Ralf, Alesi, la cui scelta di tempo nel cambio gomme si era rivelata vincente, Villeneuve, Barrichello, Frentzen, Coulthard e Diniz. Nel corso del tredicesimo giro il pilota finlandese, in testa con un vantaggio di circa cinque secondi, andò in testacoda alla curva veloce Stavelot dopo aver messo una ruota sulla linea bianca, ancora scivolosa. Riuscì a ripartire, ma perdendo la posizione a vantaggio di Schumacher, che si trovò al comando con un margine di cinque secondi e mezzo. Il tedesco continuò ad incrementare il proprio distacco sul rivale fino alla prima sosta, avvenuta al 22º giro. Da questo momento in poi, però, la situazione si ribaltò, con Häkkinen che cominciò progressivamente a recuperare. Più indietro, Coulthard sopravanzò Frentzen solo ai box, mentre Barrichello rimontò fino al quarto posto e fece segnare anche il giro più veloce, ma rimase addirittura senza benzina nel corso del 33º giro, proprio all'inizio della pit lane. Un giro prima si era ritirato anche Alesi, sesto.

Al 36º giro, mentre Coulthard superava Button conquistando la quarta posizione, Häkkinen aveva ormai raggiunto Schumacher. Il pilota finlandese provò un primo attacco al 40º giro sul rettilineo del Kemmel, ma venne chiuso in modo molto deciso dal rivale, che lo spinse sull'erba. Al giro successivo, i due si ritrovarono davanti, nello stesso punto, la BAR del doppiato Zonta. Avvicinandosi alla staccata in fondo al rettilineo, Schumacher passò il brasiliano all'esterno, ma Häkkinen, sfruttandone fino all'ultimo la scia, si gettò all'interno, sopravanzando entrambi con un doppio sorpasso che viene considerato tra i più belli della storia della Formula 1. Il pilota finlandese andò quindi a vincere davanti Michael e Ralf Schumacher, che portò il secondo podio dell'anno alla Williams - BMW. A punti giunsero anche Coulthard, Button e Frentzen. In Campionato, Häkkinen e la McLaren aumentarono il proprio vantaggio su Schumacher e sulla Ferrari. La Williams consolidò la propria terza posizione, mentre la Jordan superò la BAR al quinto posto in classifica.



2008: dopo una gara piuttosto noiosa, gli ultimi giri regalano uno spettacolo e delle battaglie davvero memorabili. Nel corso delle ultime tornate infatti, comincia a cadere la pioggia. Hamilton, in testa alla gara, perde notevolmente terreno su Raikkonen. Giunti ormai fianco a fianco, i due si schivano e si controsorpassano, dando vita ad un bellissimo duello. Nella sfida si inserisce anche Massa, ma a tre giri dalla fine Raikkonen, tradito dalla pioggia, esce di pista e deve ritirarsi. La gara viene dunque vinta da Hamilton, ma successivamente i commissari decidono di penalizzare l’inglese di 25 secondi proprio per una manovra scorretta ai danni di Raikkonen. La penalità consente dunque a Massa di vincere a tavolino. Il finlandese sarà in grado di rifarsi l’anno successivo, andando a vincere con la Ferrari nonostante la scarsa competitività della monoposto. Il 2009 è anche l’ultimo successo della Ferrari in Belgio.




Ricciardo firma un'altra impresa
2014: in piena crisi di risultati, la Ferrari di Raikkonen è protagonista di una buona prestazione, che non gli consentirà comunque di arrivare sul podio, ottenendo in ogni caso un ottimo quarto posto.
 Al suo posto si piazza sul podio un altro finlandese, Bottas, mentre a vincere la gara sarà
Daniel Ricciardo.
L’australiano va dunque a vincere il suo secondo gran premio consecutivo

Nell’albo d’oro del gran premio del Belgio è Michael Schumacher ad aggiudicarsi il titolo di “Re delle Ardenne”, con sei vittorie complessive. 
Dietro di lui si piazza Ayrton Senna, con cinque, mentre tra i piloti ancora in attività è da sottolineare il terzo posto di Kimi Raikkonen,
fermo a quattro vittorie a pari merito con Jim Clark.





1907 - Eau Rouge

 Formula 1 nel Tempo.....

Circuiti Storici

Link: MONZA Link; MONACO Link: NURBURGRING Link: SPA-FRANCORCHAMPS Link: SILVERSONE


E' stato fatto un gran lavoro per trasformare il circuito di Spa in un moderno impianto di F1 perché originariamente
gli assi della F1 degli anni '50 correvano tra gli alberi, lampioni, strisce pedonali e villette.


 Gran Premio del Belgio - 1950  

Spa-Francorchamps
 35 giri x 14.120 km - 494.200 km 

Gran Premio del Belgio del 1950 fu la  quinta prova del Campionato Mondiale Piloti di Formula 1 disputato il 18 giugno 1950 sul Circuito di Spa-Francorchamps nella sua versione completamente stradale e molto veloce di 14 km. La gara si svolse due settimane dopo il Gran Premio di Svizzera 1950 e vi parteciparono soltanto 14 concorrenti. La situazione della corsa precedente viene completamente ribaltata: le qualificazioni saranno appannaggio del pilota italiano Farina, ma la gara sarà vinta dall'argentino Fangio, con Fagioli che si piazza ancora una volta in seconda posizione e Rosier in terza. Nino Farina, con il quarto posto, guadagna punti importanti nella corsa al titolo mondiale..

 Gara
Farina e Fangio come al solito, sono i più veloci nella sessione di qualifiche con Fagioli impossibilitato a tenere il loro passo. Sommer resta davanti alla Ferrari con la sua vecchia Talbot-Lago. La gara ha una svolgimento pressoché simile. Le Alfa Romeo fanno corsa a sé e nei primi cinque giri ottengono un vantaggio tale che dai box viene impartito l'ordine di rallentare. Sommer gareggia con le due Ferrari. Quando le Alfa si fermano per il rifornimento, al 12º e 13º giro, Raymond Sommer prende il comando della corsa. Il francese decide di forzare nel tentativo di conseguire il maggiore vantaggio possibile prima del suo turno per il rifornimento, ma al 20º giro è costretto al ritiro per rottura del motore. In precedenza, al 2º giro si era ritirato Giraud Cabantous ancora per il motore, e al 15º giro Etancelin per surriscaldamento. Due giri più tardi si ritira anche Chaboud. Ascari prende il comando ma deve fermarsi subito per il rifornimento e le Alfa tornano ancora a dominare con Fangio a condurre davanti a Farina e Fagioli. Farina soffrì di problemi alla trasmissione nei giri finali e chiuse al quarto posto dietro la migliore Talbot-Lago classificata, guidata da Rosier. Ascari finisce quinto. Luigi Villoresi si classifica al sesto posto: dapprima attardato da continue soste ai box per problemi alle candele, negli ultimi giri, complice la pioggia, non può completare la gara insieme a Levegh, Crossley, Claes e Branca a causa dell'invasione di pista da parte del pubblico. Con la vittoria Fangio si porta a 17 punti, ma Farina con i tre punti della gara e il punto supplementare del giro veloce mantiene la testa con 23 punti. Fagioli con il terzo secondo posto supera l'argentino di un solo punto portandosi a 18 punti. La lotta per il titolo mondiale è sempre più un affare privato tra i tre piloti di punta dell'Alfa Romeo.
  • 2a vittoria per Juan Manuel FANGIO
  • 2o e ultimo podio per Louis ROSIER
  • 4a vittoria per Alfa Romeo
2o e ultimo podio per Talbot Lago



 Gran Premio del Belgio 1951 si è svolto sul circuito stradale di Spa-Francorchamps il 17 giugno 1951 sulla distanza di 36 giri, per un totale di 508,32 km.

  Resoconto

La terza prova del Mondiale 1951 vedeva un testa a testa tra Alfa Romeo e Ferrari che portano in pista 3 macchine. Le altre 7 vetture iscritte al Gran Premio erano delle Talbot, nettamente inferiori alle scuderie italiane. Juan Manuel Fangio e Nino Farina condividevano la prima con Gigi Villoresi su Ferrari mentre la seconda fila è un affare che riguarda solo la Ferrari conAlberto Ascari e Piero Taruffi, mentre Consalvo Sanesi si piazza davanti a Louis Rosier, il più veloce delle Talbot-Lagos, a quasi 10 secondi dal 6º posto.

Con 42 anni, 9 mesi e 12 giorni, è il Gran Premio di Formula 1 con la più alta età media dei piloti iscritti.

La gara vedeva un'eccitante battaglia tra le Alfa con Farina che passa in testa davanti al compagno di squadra Fangio. Durante il primo pit stop Fangio ha una ruota incastrata e lo costringe a perdere tantissimo tempo, lasciando Farina vincere con tre minuti sul secondo, nonostante sia andato due volte ai box. Ascari arrivò secondo con Villoresi terzo. Il trio finì la gara due giri davanti al quarto classificato Rosier.

  • 4a vittoria per Giuseppe FARINA
1o podio per Luigi VILLORESI 8a vittoria per Alfa Romeo



Gran Premio del Belgio - 1951

Spa-Francorchamps
 36 giri x 14.120 km - 508.320 km 



Il Gran Premio del Belgio 1951 si è svolto sul circuito stradale di Spa-Francorchamps il 17 giugno 1951 sulla distanza di 36 giri, per un totale di 508,32 km.

La terza prova del Mondiale 1951 vedeva un testa a testa tra Alfa Romeo e Ferrari che portano in pista 3 macchine. Le altre 7 vetture iscritte al Gran Premio erano delle Talbot, nettamente inferiori alle scuderie italiane. Juan Manuel Fangio e Nino Farina condividevano la prima con Gigi Villoresi su Ferrari mentre la seconda fila è un affare che riguarda solo la Ferrari conAlberto Ascari e Piero Taruffi, mentre Consalvo Sanesi si piazza davanti a Louis Rosier, il più veloce delle Talbot-Lagos, a quasi 10 secondi dal 6º posto.

Con 42 anni, 9 mesi e 12 giorni, è il Gran Premio di Formula 1 con la più alta età media dei piloti iscritti.

La gara vedeva un'eccitante battaglia tra le Alfa con Farina che passa in testa davanti al compagno di squadra Fangio. Durante il primo pit stop Fangio ha una ruota incastrata e lo costringe a perdere tantissimo tempo, lasciando Farina vincere con tre minuti sul secondo, nonostante sia andato due volte ai box. Ascari arrivò secondo con Villoresi terzo. Il trio finì la gara due giri davanti al quarto classificato Rosier.




Gran Premio del Belgio - 1952

Spa-Francorchamps
 36 giri x 14.120 km - 508.320 km 

 XIV Gran Premio del Belgio, si è disputato il 22 giugno 1952 sul Circuito di Spa-Francorchamps.

1 Italia Alberto Ascari Ferrari Scuderia Ferrari 4:37.0 -
2 Italia Nino Farina Ferrari Scuderia Ferrari 4:40.0 +3.0
3 Italia Piero Taruffi Ferrari Scuderia Ferrari 4:46.0 +9.0

 Resoconto

Il terzo turno del mondiale viene un mese dopo il Gran Premio di Svizzera, durante il quale la Ferrari ha festeggiato diverse vittorie in giro per il continente. Il 31 maggio però, accade durante una gara a Monaco, un terribile incidente a Luigi Fagioli che morirà in ospedale.

La Maserati non è ancora pronta con la sua nuova macchina e il suo leader, Juan-Manuel Fangio è fuori dai giochi dopo un bruttissimo incidente avvenuto in una gara a Monza. Questo lascia la Ferrari ancora una volta contro Gordini, HWM, Cooper-Bristols, una ERA, (con Stirling Moss alla guida), una Aston-Butterworth, una Frazer-Nash e una Veritas-Meteor.

Le prove finiscono con Alberto Ascari in pole position sulla sua Ferrari, seguito dai suoi compagni di squadra Nino Farina e Piero Taruffi. Jean Behra e Robert Manzon sono in seconda fila sulle loro Gordini mentre Paul Frère (HWM), Ken Wharton (Frazer-Nash) e Mike Hawthorn (Cooper-Bristol) sono in terza fila.

La gara parte sotto la pioggia e Taruffi è protagonista di un bruttissimo avvio, finendo in mezzo al gruppo, mentre Behra fa una grande partenza e va davanti a Ascari e Farina. Anche Moss è tra i primi ma la sua ERA si rompe ed è fuori. Ascari e Farina superano facilmente Behra mentre Taruffi battaglia e recupera fino al sorpasso sul francese al primo giro. Taruffi poi sbaglia alla Malmedy e Behra lo colpisce. Nello stesso giro Manzon supera Hawthorn ed è terzo. Frere su HWM e Brown su Cooper finiscono quinti e sesti.

1o podio per Luigi VILLORESI 4a vittoria per Giuseppe FARINA 8a vittoria per Alfa Romeo



Gran Premio del Belgio - 1953

Spa-Francorchamps
36 giri x 14.120 km - 508.320 km 


 Gran Premio del Belgio 1953

Il Gran Premio del Belgio 1953 fu la quarta gara della stagione 1953 del Campionato mondiale di Formula 1, disputata il 21 giugno sul Circuito di Spa-Francorchamps. La manifestazione vide la vittoria di Alberto Ascari su Ferrari, seguito dal compagno di squadra Luigi Villoresi e dalla Maserati
di Onofre Marimon, al primo podio in carriera.


  • 11a vittoria per Alberto ASCARI
  • 1o podio per Onofre MARIMON
1a pole position per Maserati 13a vittoria per Ferrari



Gran Premio del Belgio - 1954

Spa-Francorchamps
36 giri x 14.120 km - 508.320 km 

Gran Premio del Belgio 1954

La manifestazione fu vinta da Juan Manuel Fangio alla sua ultima gara dell'anno con la Maserati prima del passaggio alla Mercedes. Al secondo e terzo posto rispettivamente Maurice Trintignant su Ferrari e Stirling Moss su Maserati.
Nino Farina dopo aver battagliato tutta la gara con Fangio guidando con un braccio rotto è costretto al ritiro per problemi tecnici
Lo svizzero Toulo de Graffenried prese parte all'evento con una Maserati A6GCM dotata di camera car per il film "The Racers".

  • 1o podio per Stirling MOSS
  • 1o podio per Maurice TRINTIGNANT
9a vittoria per Juan Manuel FANGIO 3a vittoria per Maserati



Gran Premio del Belgio - 1955

Spa-Francorchamps
36 giri x 14.120 km - 508.320 km 

Gran Premio del Belgio 1955
Al segnale di via, Fangio assume autoritariamente il comando, che non abbandonerà più fino al traguardo.

  La cronaca

Malgrado gli stati d'animo di Eugenio Castellotti, di Vittorio Jano e dei meccanici non siano dei migliori per via della recente scomparsa di Alberto Ascari, a cui è seguito il ritiro ufficiale della Lancia dalla Formula 1, grazie anche all'ennesimo potenziamento del motore (si parla di oltre 265, forse 270 HP), la Lancia D50 ottiene addirittura la pole position davanti alle Mercedes di Fangio e di Moss, che risultano staccati di 5/10 di secondo l'argentino, e di 1”e1/10 l'inglese. A seguire, la Ferrari di Nino Farina, la Maserati di Jean Behra, la terza Mercedes di Karl Kling, la Maserati di Luigi Musso e via via gli altri.

Al segnale di via, Fangio assume autoritariamente il comando, che non abbandonerà più fino al traguardo. Nella sua scia si lanciano Moss, Castellotti e Farina. Al 10º giro (poco meno di 1/3 di gara) la situazione è: 1° Fangio (Mercedes), 2° Moss (Mercedes) a 11”, 3° Castellotti (Lancia) a 41”, 4° Farina (Ferrari) a 44” Il quartetto marcia in quest'ordine fino al 16º giro, dopodiché la D50 di Castellotti deve abbandonare la lotta per il cedimento della trasmissione (probabilmente del cambio in particolare), forse troppo sollecitata dalla aumentata potenza del motore. Il Gran Premio prosegue senza troppi scossoni, con i primi tre posti occupati stabilmente da Fangio, Moss e Farina.

  • 15a vittoria per Juan Manuel FANGIO
  • 1a e unica pole position per Eugenio CASTELLOTTI
  • 20o e ultimo podio per Giuseppe FARINA
  • 33o e ultimo Gran Premio per Giuseppe FARINA
  • 2a e ultima pole position per Lancia
  • 10o podio per Mercedes
6a vittoria per Mercedes



Gran Premio del Belgio - 1956

Spa-Francorchamps
36 giri x 14.120 km - 508.320 km 


Gran Premio del Belgio 1956


  La manifestazione vide la prima vittoria in carriera di Peter Collins su Ferrari, seguito dal belga Paul Frère, sempre su Ferrari
 e dalla Maserati.
condivisa tra Stirling Moss e Cesare Perdisa. .

  • 1o e unico podio per Paul FRERE
  • 2o e ultimo podio per Cesare PERDISA
1a vittoria per Peter COLLINS
  • 22a vittoria per Ferrari
  • 70o podio per Ferrari

1957 - Non disputatosi

Gran Premio del Belgio - 1958

Spa-Francorchamps
24 giri x 14.100 km - 338.400 km 


Gran Premio del Belgio 1958 

La corsa vide la vittoria di Tony Brooks su Vanwall, seguito da Mike Hawthorn su Ferrari e dall'altro pilota Vanwall Stuart Lewis-Evans.

  • 1a pole position per Mike HAWTHORN
  • 1o podio per Stuart LEWIS-EVANS
2a vittoria per Tony BROOKS 5a vittoria per Vanwall

1959 - Non disputato




Gran Premio del Belgio - 1960

Spa-Francorchamps
36 giri x 14.100 km - 507.600 km 


 Gran Premio del Belgio 1960 
La gara fu vinta da Jack Brabham seguito da Bruce McLaren e da Olivier Gendebien, tutti al volante di una Cooper.

Fu uno dei Gran Premi più tragici della storia della Formula 1. Durante la gara perse la vita il pilota della Cooper Chris Bristow, uscito di pista alla curva di Burnenville nel corso del 19º giro. Pochi giri dopo, un altro terribile incidente costò la vita a Alan Stacey, pilota della Lotus. In più, durante le prove, Stirling Moss si fratturò entrambe le gambe e la giovane promessa Mike Taylor fu vittima di un grave incidente che pose fine alla sua carriera. .

  • 4a vittoria per Jack BRABHAM
  • 1o podio per Olivier GENDEBIEN
  • 1o e unico migliore giro per Innes IRELAND
10a vittoria per Cooper
  • 11a vittoria per Climax
  • 10o migliore giro per Climax



Gran Premio del Belgio - 1961

Spa-Francorchamps
30 giri x 14.100 km - 423.000 km 



Gran Premio del Belgio 1961
 La gara è stata vinta da Phil Hill seguito da Wolfgang von Trips e da Richie Ginther, tutti su Ferrari
  • 10o podio per Phil HILL
  • 1o Gran Premio per Lorenzo BANDINI
2a vittoria per Phil HILL 32a vittoria per Ferrari


Gran Premio del Belgio - 1962

Spa-Francorchamps
32 giri x 14.100 km - 451.200 km 

Gran Premio del Belgio 1962

Al 25º giro, mentre lottavano per la seconda posizione, Trevor Taylor e Willy Mairesse entrarono in collisione;
entrambi furono sbalzati fuori dalle loro vetture, e la monoposto del pilota belga prese fuoco.
Entrambi i concorrenti uscirono dall'incidente miracolosamente illesi.

La gara è stata vinta da Jim Clark su Lotus (prima vittoria in carriera del pilota britannico), seguito da Graham Hill su BRM e da Phil Hill su Ferrari.

Grazie al quarto posto ottenuto in gara, Ricardo Rodríguez diventa il più giovane pilota a punti della storia della Formula 1, all'età di 20 anni e 123 giorni. Il record durerà fino al Gran Premio del Brasile 2000, quando Jenson Button ottenne un piazzamento a punti all'età di 20 anni e 67 giorni.
Al 25º giro, mentre lottavano per la seconda posizione, Trevor Taylor e Willy Mairesse entrarono in collisione; entrambi furono sbalzati fuori dalle loro vetture, e la monoposto del pilota belga prese fuoco. Entrambi i concorrenti uscirono dall'incidente miracolosamente illesi.
Il Gran Premio ha visto la prima vittoria per Jim Clark e per la leggendaria Lotus 25.

  • 1a vittoria per Jim CLARK
  • 1a pole position per Graham HILL
  • 16o e ultimo podio per Phil HILL
  • 1o Gran Premio per Jo SIFFERT
6a vittoria per Lotus
  • 20a vittoria per Climax
  • 20o migliore giro per Climax


Gran Premio del Belgio - 1963

Spa-Francorchamps
32 giri x 14.100 km - 451.200 km 
Gran Premio del Belgio 1963
 La gara fu vinta da Jim Clark alla guida di una Lotus
  Prima della gara

Dopo aver saltato il Gran Premio d'apertura perché le proprie vetture non erano ancora pronte, fecero la propria comparsa due nuove scuderie, la ATS e la Scirocco. La prima schierò due monoposto affidandole a Phil Hill e Giancarlo Baghetti, mentre la seconda portò in pista una sola vettura, quella di Tony Settember

La BRM, che fino a quel momento aveva corso con vecchi telai Lotus, costruì una propria monoposto direttamente derivata dalla nuova Lotus 25, affidandola a Innes Ireland;
Jim Hall continuò invece a gareggiare con una vecchia Lotus 24.

4a vittoria per Jim CLARK
  • 9a vittoria per Lotus
  • 1o podio per Brabham
  • 23a vittoria per Climax
  • 50o Gran Premio per Climax


Gran Premio del Belgio - 1964

Spa-Francorchamps
32 giri x 14.100 km - 451.200 km 
Gran Premio del Belgio 1964

La corsa vide la vittoria di Jim Clark su Lotus-Climax, seguito da Bruce McLaren su Cooper-Climax e da Jack Brabham su Brabham-Climax

  Gara

La parte finale del Gran Premio fu ricca di colpi di scena. A due giri dalla fine Dan Gurney, in testa alla gara, deve rientrare ai box per rifornirsi ma viene fatto ripartire perché non c'è più benzina: si fermerà lungo il tracciato, ma venne comunque qualificato 6° per aver percorso più del 90% della gara. Passa quindi al comando Graham Hill, che a metà dell'ultimo giro si ferma per un guasto alla pompa della benzina: dovrà accontentarsi della quinta piazza. Quando mancano pochi chilometri alla conclusione al primo posto c'è McLaren, al quale però si rompe la cinghia dell’alternatore prima dell’ultima curva, il tornante La Source. Il rettilineo finale è in discesa e il neozelandese spera di passarlo anche a motore spento, ma viene superato di slancio a 100 metri dall’arrivo dalla Lotus di Jim Clark, che incredibilmente conquista il GP. 

  • 12a vittoria per Jim CLARK
  • 3a e ultima pole position per Dan GURNEY
  • 1o Gran Premio per Peter REVSON
17a vittoria per Lotus 31a vittoria per Climax


Gran Premio del Belgio - 1965

Spa-Francorchamps
32 giri x 14.100 km - 451.200 km 



 Gran Premio del Belgio 1965  
La corsa vide la vittoria di Jim Clark su Lotus-Climax, seguito da Jackie Stewart su BRM e Bruce McLaren su Cooper-Climax.

Richard Attwood, alla guida di una Lotus privata, fu vittima di un grave incidente a fine gara. Uscendo di pista centrò un palo del telegrafo e la sua vettura si incendiò, ma fortunatamente ne uscì illeso. 

  • 15a vittoria per Jim CLARK
  • 20o podio per Bruce McLAREN
  • 20o podio per Jim CLARK
20a vittoria per Lotus 36a vittoria per Climax


Gran Premio del Belgio - 1966

Spa-Francorchamps
28 giri x 14.100 km - 394.800 km 

Griglia di partenza


Richie Ginter a Spa nel '66 - Cooper T81-Maserati

John Surtees - Ferrari 312
Gran Premio del Belgio 1966 
Fu la seconda prova del mondiale 1966 e vide la vittoria di John Surtees su Ferrari (che non vinceva dal Gran Premio d'Italia 1964),
 seguito da Jochen Rindt e da Lorenzo Bandini.

In questa gara la McLaren abbandona temporaneamente il motore Ford 406, in fase di revisione del progetto ed adotta il motore fornuito dalla Serenissima. Non riuscì a prendere il via per un incidente in prova. Salta anche il previsto esordio di un altro nuovo motore. Il 16 cilindri BRM. 
Il motore sviluppato dal costruttore inglese, viene montato sulla nuova Lotus 43, che però non riuscirà a partire..

  • 4a vittoria per John SURTEES
  • 1o podio per Jochen RINDT
  • 8o e ultimo podio per Lorenzo BANDINI
  • 40a vittoria per Ferrari
  • 1o Gran Premio per Eagle
  • 40a vittoria per Ferrari


Gran Premio del Belgio - 1967

Spa-Francorchamps
28 giri x 14.100 km - 394.800 km 

Colin Chapman, Jim Clark e Graham Hill - Spa

Gran Premio del Belgio 1967


 Quarta prova del mondiale 1967 vide la vittoria di Dan Gurney su Eagle, seguito da Jackie Stewart e da Chris Amon.


4a e ultima vittoria per Dan GURNEY
  • 1a e unica vittoria per Eagle
  • 1o podio per Eagle
  • 1o migliore giro per Eagle
  • 1a e unica vittoria per Weslake
  • 1o podio per Weslake
  • 1o migliore giro per Weslake


Gran Premio del Belgio - 1968

Spa-Francorchamps
28 giri x 14.100 km - 394.800 km 

Gran Premio del Belgio 1968
. Questa fu la prima vittoria che il team di Woking ottenne in Formula 1 e il primo gp in cui venne utilizzato un alettone in gara,
 portato dalla Ferrari di Chris Amon.
Quando mancano pochi chilometri alla conclusione del GP Jackie Stewart ha un vantaggio di circa mezzo minuto su Bruce McLaren, ma all'inizio dell'ultimo giro rimane senza benzina ed è costretto a rientrare ai box per rifornire: durante la sosta delle noie tecniche gli impediscono di ripartire ed alla fine viene classificato solamente 4°. La vittoria arride quindi a McLaren; completano il podio Pedro Rodríguez e Jacky Ickx.
Questa fu la prima vittoria che il team di Woking ottenne in Formula 1 e il primo gp in cui venne utilizzato un alettone in gara,
portato dalla Ferrari di Chris Amon.

  • 4a e ultima vittoria per Bruce McLAREN
  • 1o podio per Jacky ICKX
  • 10o migliore giro per John SURTEES
  • 1a vittoria per McLaren
  • 50o podio per BRM
  • 2o e ultimo migliore giro per Honda
  • 100o Gran Premio per BRM
8a vittoria per Ford Cosworth




1969 - Non disputato

Gran Premio del Belgio - 1970

Spa-Francorchamps
28 giri x 14.100 km - 394.800 km 


 Gran Premio del Belgio 1970

  Pre-Gara

Il Gran Premio si tenne a soli tre giorni dalla morte di Bruce McLaren durante un collaudo a Goodwood dell'ultimo modello approntato per la Can-Am e si respira un'aria triste tra i box.

Tra le squadre meno accreditate per la vittoria c'è la BRM, che con la sua P153 sta lottando con quella che si è subito mostrata una macchina difficile da guidare, con il suo potente V12 che non è guidabile come il Cosworth DFV che domina la scena in quegli anni. In accelerazione eroga la sua enorme potenza in maniera brutale ed il telaio non si dimostra capace di gestirla.

Con quell'auto Pedro Rodríguez riuscì comunque a ottenere il sesto tempo, alle spalle di Jackie Stewart, Jochen Rindt, Chris Amon, Jacky Ickx e Jack Brabham. Il messicano teme per la fragilità della sua vettura, specialmente per il selettore del cambio, ma il mattino della gara durante le prove libere capisce che l'unica strategia pagante è attaccare nel tratto rettilineo del circuito, dove può far valere la maggiore sua velocità di punta e farlo fin dai primi giri.

      Gara

  Dopo aver bruciato alla partenza Brabham e Ickx, Rodríguez parte subito all'attacco e nei primi cinque giri sorpassa uno dopo l'altro Rindt, Stewart e Amon, ma la gara si disputa su 28 giri e la precaria affidabilità della P153 potrebbe mandare tutto in fumo. Quando sta per cominciare l'ultimo giro Pedro Rodriguez è ancora in testa alla gara, ma alla curva "La Source" vede negli specchietti il musetto rosso della March di Amon, che aveva appena abbassato il tempo della “pole” di Stewart pur di raggiungerlo. Capisce che ha perduto terreno e dovrà lottare per tutti i 14 km dell'ultimo giro per mantenere la sua posizione. Il neozelandese ha un distacco di circa un secondo e tallona la BRM: nel punto più veloce del tracciato, sul rettilineo che porta alla curva di "Stavelot" decide di uscire dalla scia, ma nulla può contro la maggiore potenza del motore dell'avversario. Amon tenta un ultimo attacco, senza troppe velleità, quando raggiungono
 La Source per l'ultima volta, ma non va a segno e il messicano passa per primo sotto la bandiera a scacchi vincendo il Gran Premio a una media di oltre 241 km/h, la più alta di sempre. Il promettente pilota romano Ignazio Giunti ottenne i primi tre punti mondiali.

  • 2a e ultima vittoria per Pedro RODRIGUEZ
  • 1o migliore giro per Chris AMON
  • 14a vittoria per BRM
  • 1o migliore giro per March
  • 15a vittoria per BRM


1971 - Non disputato

Gran Premio del Belgio - 1972

Nivelles
85 giri x 3.724 km - 316.540 km 


Gran Premio del Belgio 1972
XXX Grote Prijs van Belgie, e quinta gara del campionato di Formula 1 del 1972, si è disputato il 4 giugno sul circuito di Nivelles
ed è stato vinto da Emerson Fittipaldi su Lotus-Ford Cosworth.

  Partecipanti

Rispetto al precedente Gran Premio, il campo partenti subisce le seguenti modifiche:La novità maggiore riguarda la Tyrrell che si vede costretta a rinunciare al campione del mondo Jackie Stewart a causa di un'ulcera allo stomaco.La Ferrari iscrive una terza macchina per Andretti il quale però decide di non partecipare e di restare negli USA. Alla McLaren torna Revson al posto di Redman. La BRM iscrive ben 6 vetture: oltre alle cinque già iscritte a Monaco se ne aggiunge una sesta per il debuttante australiano Vern Schuppan. In compenso Wisell non corre per via di una ferita alla mano subita in occasione della Gold Cup della settimana prima. Schuppan non riuscirà tuttavia a prendere parte alla gara per via di un incidente occorso a Gethin che prende quindi la macchina di Marko, il quale a sua volta prende la macchina dell'australiano.Alla Brabham torna in azione Reutemann; ciononostante il team manager Bernie Ecclestone decide di schierare una terza vettura per continuare a far correre Wilson Fittipaldi. La Tecno riesce finalmente a schierare una monoposto per Nanni Galli che riesce a prendere parte alla gara. Purtroppo per Derek Bell, iscritto ancora una volta con la squadra italiana, la vettura non è pronta e non può scendere in pista.

3a vittoria per Emerson FITTIPALDI 44a vittoria per Lotus 45a vittoria per Ford Cosworth


Gran Premio del Belgio - 1973

Zolder
70 giri x 4.220 km - 295.400 km 


Gran Premio del Belgio 1973

 XXXI Grote Prijs van Belgie, valido quale Gran Premio d'Europa e quinta gara del campionato di Formula 1 del 1973,
 si è disputato il 20 maggio sul circuito di Zolder ed è stato vinto da Jackie Stewart su Tyrrell-Ford Cosworth.


  • 24a vittoria per Jackie STEWART
  • 2o e ultimo migliore giro per François CEVERT
13a vittoria per Tyrrell
  • 56a vittoria per Ford Cosworth
  • 50a pole position per Ford Cosworth


Gran Premio del Belgio - 1974

Nivelles
85 giri x 3.724 km - 316.540 km 


Gran Premio del Belgio 1974,
 XXXII Bang & Olufsen Grote Prijs van Belgie, e quinta gara del campionato di Formula 1 del 1974, si è disputato il 12 maggio
 sul circuito di Nivelles ed è stato vinto da Emerson Fittipaldi su McLaren-Ford Cosworth.

  • 11a vittoria per Emerson FITTIPALDI
  • 1o podio per Jody SCHECKTER
  • 9o e ultimo migliore giro per Denny HULME
  • 11a vittoria per McLaren
  • 190o podio per Ferrari
  • 50o Gran Premio per Surtees
  • 70a vittoria per Ford Cosworth
  • 190o podio per Ferrari


Gran Premio del Belgio - 1975

Zolder
70 giri x 4.262 km - 298.340 km 


Gran Premio del Belgio 1975.
La gara è stata vinta dall'austriaco Niki Lauda su Ferrari; per il vincitore si trattò del quarto successo nel mondiale. Ha preceduto sul traguardo il sudafricano Jody Scheckter su Tyrrell-Ford Cosworth e l'argentino Carlos Reutemann su Brabham-Ford Cosworth.

Aspetti sportivi

Tony Brise prese il posto di Graham Hill nella scuderia omonima, dopo aver esordito nel Gran Premio di Spagna alla Williams. S'iscrisse alla gara anche la scuderia giapponese Maki, che mancava dal Gran Premio d'Austria 1974, con l'australiano Dave Walker (ultima apparizione nel mondiale nel Gran Premio degli Stati Uniti d'America 1972 al volante di una Lotus), ma non prese parte nemmeno alle prove. La Maki aveva annunciato l'utilizzo di pneumatici Firestone.

Al gran premio non parteciparono la Parnelli in quanto Mario Andretti era impegnato nella 500 Miglia di Indianapolis, e l'Ensign in quanto il suo pilota, Roelof Wunderink, si era infortunato in una gara di Formula 5000.


  Resoconto

Nella prima giornata di prove fu Carlos Pace su Brabham-Ford Cosworth a far segnare il miglior tempo, davanti a Niki Lauda ed Emerson Fittipaldi. I tempi migliori venne fatti segnare nell'ultimo quarto d'ora della sessione. In questa però il pilota austriaco venne limitato da uno pneumatico che tendeva a sgonfiarsi e che costrinse Lauda ai box dopo aver fatto segnare il tempo migliore, poco dopo battuto da Pace.Dopo che alla mattina la pioggia rese impossibile battere i tempi del venerdì, nella seconda sessione del sabato Lauda fece il tempo migliore, ottenendo così la terza pole di seguito. In prima fila si confermò Pace, staccato di quattro decimi. In seconda fila si piazzò Vittorio Brambilla su March, assieme all'altro ferrarista Clay Regazzoni. Al sabato la Goodyear rifornì le scuderie con dei nuovi set di gomme.

  • 4a vittoria per Niki LAUDA
  • 10o podio per Carlos REUTEMANN
54a vittoria per Ferrari 54a vittoria per Ferrari


Gran Premio del Belgio - 1976

Zolder
70 giri x 4.262 km - 298.340 km 
 

Gran Premio del Belgio 1976

. La gara è stata vinta dall'austriaco Niki Lauda su Ferrari; per il vincitore si trattò del decimo successo nel mondiale.
Ha preceduto sul traguardo lo svizzero Clay Regazzoni, anch'egli su Ferrari e il francese Jacques Laffite su Ligier-Matra.


Aspetti sportivi

Il belga Patrick Nève fece il suo esordio, nel mondiale, con una Brabham-Ford Cosworth del RAM Racing, ove sostituì Emilio de Villota; l'inglese Guy Edwards, che mancava dal Gran Premio di Germania 1974, venne ingaggiato sulla seconda Hesketh, con la quale aveva già corso il BRDC International Trophy. Il pilota elvetico Antonio Bernardo, iscritto dalla Ensign, non prese parte nemmeno alle prove. La Copersucar partecipò col solo Emerson Fittipaldi.

A seguito della squalifica di James Hunt nel Gran Premio di Spagna e conseguente vittoria a tavolino per Lauda, si affacciò l'ipotesi che a tutti i piloti giunti dopo il britannico venissero assegnati solo i punti ottenuti dovuti al piazzamento in gara, senza tener conto della squalifica dell'inglese.



  Resoconto

Nella prima giornata di prove fu Clay Regazzoni a segnare il tempo migliore in 1'26"60, davanti al compagno di scuderia Niki Lauda, staccato di 13 centesimi. Lauda soffriva ancora per i postumi dell'incidente casalingo di aprile, tanto da affermare di essere ancora all'80% delle sue possibilità. Lauda, inoltre, per un problema al motore (il distacco di una retticella di protezione fece entrare del pulviscolo nei cilindri), dovette svolgere parte della prima giornata di prove col muletto. Carlos Pace della Brabham-Alfa Romeo uscì di pista distruggendo la vettura, ma senza subire conseguenze fisiche.Nella giornata del sabato Lauda riuscì a migliorarsi, strappando la pole a Regazzoni, che dovette invece cambiare il motore sulla sua monoposto. In seconda fila si classificarono James Hunt, autore di un'uscita di pista, e Patrick Depailler. Tra i non qualificati vi furono l'ex bicampione del mondo Emerson Fittipaldi e il pilota locale Jacky Ickx..

10a vittoria per Niki LAUDA
  • 62a vittoria per Ferrari
  • 1o podio per Ligier
62a vittoria per Ferrari


Gran Premio del Belgio - 1977

Zolder
70 giri x 4.262 km - 298.340 km 
 

Gran Premio del Belgio 1977 
 La gara è stata vinta da Gunnar Nilsson, su Lotus-Ford Cosworth; per il vincitore si trattò della prima ed unica vittoria in carriera. Ha preceduto sul traguardo l'austriaco Niki Lauda su Ferrari e lo svedese Ronnie Peterson su Tyrrell-Ford Cosworth.

  Aspetti sportivi

La Surtees ingaggiò Larry Perkins, già presente a inizio stagione con la BRM al posto di Hans Binder. Fece il suo esordio nel mondiale il messicano Héctor Rebaque sulla terza Hesketh. Il Messico tornava a schierare un pilota in F1 dai tempi del Gran Premio di Francia 1971 con Pedro Rodríguez.

Tornarono nel mondiale, confermando i piloti, l'Iberia Airlines (con una McLaren), la BRM, la Williams (che schierava una March), la Chesterfield Racing e la LEC. La British Formula 1 Racing Team, che utilizzava anch'essa delle March, fece esordire il pilota locale Bernard de Dryver. In compenso Jacky Ickx, iscritto dall'Ensign, non prese parte alla gara. Non parteciparono, pur iscritti, Mikko Kozarowitsky, con la RAM e lo svizzero Loris Kessel, che avrebbe dovuto far esordire l'Apollon. Inizialmente risultava iscritto anche Brian Henton, sempre con una March. Venne anche prospettato l'esordio in F1 per Bruno Giacomelli, con la March ufficiale.

L'alto numero di iscritti portò a una protesta della Scuderia Ferrari, che venne esposta in una riunione della CSI tenuta il 7 maggio a Bologna. La CSI stabilì una deroga al regolamento secondo cui solo due piloti potessero essere iscritti a ciascun gran premio, in sovrannumero rispetto a quelli iscritti a tutto il mondiale. Successivamente la CSI ribaltò la sua posizione e stabilì che non vi erano limiti nel numero di piloti che potessero iscriversi a un gran premio. Si discusse anche sul numero di piloti da ammettere al via: le scuderie spingevano per una limitazione a 24 vetture, mentre gli organizzatori erano favorevoli a far partire 26 vetture.


  Resoconto

Mario Andretti conquistò il miglior tempo nella prima giornata di prove con 1'26"51. Il pilota della Lotus precedette John Watson di otto decimi. Nella prima sessione, dopo mezz'ora di pista asciutta, la pioggia colpì il tracciato belga. La Ferrari ottenne il quinto tempo con Niki Lauda e il settimo con Carlos Reutemann: le vetture scontarono dei problemi agli pneumatici. Anche la sessione pomeridiana fu accompagnata dalla pioggia.Nella giornata del sabato Andretti confermò la sua pole, abbassando il suo tempo limite a 1'24"64, un secondo e mezzo meno del tempo del secondo, ancora John Watson su Brabham-Alfa Romeo. Andretti conquistò così la sua quarta partenza al palo nel mondiale, la settantesima per la Lotus. La seconda fila fu ottenuta dall'altro pilota della Lotus, Gunnar Nilsson, e da Jody Scheckter. La Ferrari ottenne tempi deludenti (Reutemann settimo, Lauda undicesimo) non riuscendo a mandare in temperatura gli pneumatici. James Hunt ruppe il propulsore della sua McLaren. La BRM non provò il secondo giorno così come Hector Rebaque, anch'egli per una rottura del motore.

  • 1a e unica vittoria per Gunnar NILSSON
  • 1o e unico migliore giro per Gunnar NILSSON
  • 61a vittoria per Lotus
  • 70a pole position per Lotus
  • 110o podio per Lotus
101a vittoria per Ford Cosworth


Gran Premio del Belgio - 1978

Zolder
70 giri x 4.262 km - 298.340 km 



 Gran Premio del Belgio 1978
La gara è stata vinta dallo statunitense Mario Andretti su Lotus-Ford Cosworth; per il vincitore si trattò dell'ottavo successo nel mondiale. Ha preceduto sul traguardo lo svedese Ronnie Peterson su Lotus-Ford Cosworth e l'argentino Carlos Reutemann su Ferrari.
  
Aspetti tecnici

La Lotus portò all'esordio anche in gara il modello 79, la prima vettura che cercava di sfruttare pienamente l'effetto suolo. La vettura venne affidata al solo Mario Andretti ed era stata già testata in gara nel BRDC Int. Trophy di marzo. Nève iscrisse una March 781S: la March aveva abbandonato in via ufficiale la F1, ma questa vettura veniva utilizzata nel Campionato britannico di F1 di quell'anno. La Wolf presentò un modello interamente nuovo, la WR5, ispirato alla Lotus 78.Sulla pista venne steso un nuovo asfalto al fine di migliorare l'aderenza delle vetture.In merito alla polemiche sulla politica seguita dalla Goodyear nell'allocazione degli pneumatici, la casa statunitense si giustificò affermando che il passaggio della Ferrari alla Michelin aveva elevato il livello tecnico delle coperture, tanto che la casa avrebbe voluto limitare la fornitura a soli tre o quattro team. Per evitare però che un gran numero di costruttori si trovassero senza pneumatici la Goodyear aveva proseguito comunque a fornire tutti, ma aveva deciso anche di concentrarsi maggiormente su dieci piloti (Mario Andretti, Patrick Depailler, Emerson Fittipaldi, James Hunt, Niki Lauda, Ronnie Peterson, Jody Scheckter e John Watson), fornendo loro tutte le mescole possibili. La casa si impegnava inoltre a fornire tutte le mescole ai due piloti, che in ciascun gran premio, avessero fatto segnare i tempi migliori nella prima giornata di prove.

 

  Apetti sportivi

Alla ATS Jean-Pierre Jarier (che preferì concentrarsi sulla Formula 2 venne sostituito da pilota italiano all'esordio, Arturo Colombo, vincitore della campionato italiano di F3 1974 e ottavo nel Campionato europeo di Formula 2 1977. Si rivide anche un altro pilota italiano, Bruno Giacomelli, nuovamente sulla terza McLaren, dopo l'esperienza al Gran Premio d'Italia 1977. Non partecipò alla gara invece Patrick Tambay, sempre della McLaren: il francese si era infortunato in una gara di F2.

Assieme al successivo, questo è stato il Gran Premio di Formula 1 con piloti già vincitori di Gran Premi al via: ben 15, per la precisione Andretti, Reutemann, Lauda, Scheckter, Hunt, Peterson, Watson, Jones, Brambilla, Depailler, Laffite, Fittipaldi, Mass, Regazzoni e Ickx.

Era stato annunciato anche l'esordio per il team tedesco Kauhsen, che avrebbe dovuto utilizzare una vettura prodotta dalla Kojima; il costruttore nipponico aveva già partecipato a due edizioni del Gran Premio del Giappone, mentre la scuderia germanica aveva una certa esperienza nelle vetture sport e nella Formula 2. La vettura sarebbe stata affidata al pilota italiano Gianfranco Brancatelli. La vettura poi non si presentò per una diatriba fra la scuderia tedesca e lo sponsor Toshiba.

I test della settimana precedente il gran premio furono caratterizzati dalla pioggia. Il miglior crono venne fatto segnare da Jean-Pierre Jabouille della Renault, in 1'38"7.

Visto l'alto numero di iscritti furono necessarie delle prequalifiche.

  • 8a vittoria per Mario ANDRETTI
  • 1o Gran Premio per René ARNOUX
66a vittoria per Lotus 112a vittoria per Ford Cosworth


Gran Premio del Belgio - 1979

Zolder
70 giri x 4.262 km - 298.340 km 


Gran Premio del Belgio 1979
 La gara è stata vinta dal sudafricano Jody Scheckter, su Ferrari; per il vincitore si trattò dell'ottavo successo nel mondiale.
 Ha preceduto sul traguardo i francesi Jacques Laffite su Ligier-Ford Cosworth e Didier Pironi su Tyrrell-Ford Cosworth.

  Aspetti tecnici

L'Alfa Romeo presentò il modello 177, che venne gommato dalla Goodyear, anche se inizialmente venne prospettato l'impiego di gomme Michelin. Il nome della vettura derivava dal fatto che il progetto era nato nel 1977: con la nascita delle wing car la casa di Arese però fu costretta a modificare la vettura, e annunciò anche la nascita di un modello più aggiornato, pronto per la parte finale della stagione.

Mario Andretti tornò a impiegare una Lotus 79, mentre la McLaren affidò a Patrick Tambay nuovamente il vecchio modello M26. La Wolf schierò per Hunt una WR8. L'Arrows invece continuò a utilizzare l'A1B, non essendo ancora pronto il nuovo modello, che avrebbe dovuto debuttare a Zolder. Il tema della sicurezza delle vettura a effetto suolo spinse i piloti a fissare una riunione per il 25 maggio, nel corso del successivo Gran Premio di Monaco.


  Resoconto

La prima giornata di prove ufficiali fu caratterizzata da pioggia e freddo. Il tempo migliore fu di Gilles Villeneuve in 1'24"06 che precedette Jean-Pierre Jabouille di 36 centesimi. Inizialmente era stato attribuito il terzo tempo a Bruno Giacomelli, ma si trattò solo di un errore di comunicazione: il pilota della Alfa aveva chiuso col sedicesimo tempo. La pioggia, che aveva flagellato le prove libere del mattino, cessò ma la pista rimase ancora umida.Al sabato Jacques Laffite ottenne ancora una volta la pole, la quinta nel mondiale, la quarta stagionale, precedendo di soli 7 centesimi l'altro pilota della Ligier, Patrick Depailler. Il sabato vide l'arrivo del sole e ciò favorì le case fornite dalla Goodyear: la seconda fila venne conquistata da Nelson Piquet e da Alan Jones. La qualità degli pneumatici però variava: ad alcuni team, che considerava più competitivi, la casa statunitense forniva delle gomme da qualifica, che consentivano un risparmio di tempo calcolato in due secondi al giro. Niki Lauda terminò solo tredicesimo ed ebbe dei contrasti per la qualità della sua vettura con Bernie Ecclestone, patron della Brabham. le qualifiche registrarono anche un incidente tra Mario Andretti e Jochen Mass, ma senza danni ai piloti. Anche Depailler uscì dal tracciato, rovinando la sua monoposto.

  • 8a vittoria per Jody SCHECKTER
  • 1o podio per Didier PIRONI
  • 30o podio per Jody SCHECKTER
  • 76a vittoria per Ferrari
  • 250o podio per Ferrari
  • 76a vittoria per Ferrari
  • 250o podio per Ferrari





Gran Premio del Belgio - 1980

Zolder
72 giri x 4.262 km - 306.864 km 


 Gran Premio del Belgio 1980 
 La gara è stata vinta dal francese Didier Pironi, su Ligier-Ford Cosworth; per il vincitore si trattò del primo successo nel mondiale. Ha preceduto
 sul traguardo l'australiano Alan Jones su Williams-Ford Cosworth e l'argentino Carlos Reutemann entrambi su Williams-FordCosworth.

  Aspetti tecnici

I due produttori di pneumatici presenti nel mondiale (la Michelin che supportava la Scuderia Ferrari e la Renault, e la Goodyear che riforniva tutte le altre scuderie) giunsero a un accordo per limitare il numero di treni di gomme da affidare a ciascun team. Ogni monoposto poté, da questo gran premio, utilizzare solo due set di gomme nei turni ufficiali di qualificazione. Ogni pilota era poi tenuto ad affrontare la gara con il set con il quale aveva ottenuto il tempo migliore in qualifica. La Shadow presentò il modello DN12, affidato al solo Geoff Lees.

  Aspetti sportivi

Sull'incidente subito da Clay Regazzoni nel precedente Gran Premio di Long Beach la FISA decise di aprire un'inchiesta. Anche la Grand Prix Drivers' Association, associazione che riuniva i piloti, chiese che la Federazione prendesse delle misure atte a migliorare la sicurezza di circuiti e vetture, dopo i tanti incidenti che si erano verificati nei primi quattro gran premi. Le condizioni del pilota elvetico comunque migliorarono, tanto che venne trasferito in Svizzera dopo una ventina di giorni dall'incidente.

Regazzoni venne sostituito all'Ensign dal pilota inglese, esordiente, Tiff Needell. Anche Geoff Lees, che correva con la Shadow, e il neozelandese Mike Thackwell vennero avvicinati all'ingaggio ma quest'ultimo, che sarebbe diventato così il più giovane esordiente nella storia del mondiale, decise di proseguire il suo impegno in Formula 2. Alain Prost tornò sulla McLaren al posto di Stephen South, mentre l'ATS continuò a schierare il solo Jan Lammers. Alle gare europee fu iscritto anche Arturo Merzario, con la sua vettura, ma non si presentò a Zolder e abbandonò definitivamente la Formula 1. L'Alfa Romeo non confermò la partecipazione di Vittorio Brambilla, mantenendo così solo due vetture in griglia.

Teddy Yip, già coinvolto nel 1978 nel mondiale di F1, decise di acquistare la Shadow, e di fonderla con la sua scuderia, la Theodore Racing.

che chiuse in 1'20"68. Contemporaneamente anche il Nelle settimana prima del gran premio il circuito ospitò dei test a cui parteciparono diverse scuderie. Il 25 aprile il più rapido fu René Arnoux su RenaultCircuito Paul Ricard vide dei test di altre case impegnate nel mondiale; in questo caso il più veloce fu Jacques Laffite. Il giorno seguente, in Francia, il più rapido fu ancora Jacques Laffite, mentre si rivide in pista anche Elio De Angelis su Lotus; anche Arnoux si confermò il più veloce nei test di Zolder.

Da questo gran premio diventava obbligatorio per i piloti partecipare a un briefing pregara, al fine di monitorare e migliorare le condizioni di sicurezza, da tenersi 45 minuti prima del via.

 Resoconto

Al venerdì il più rapido fu Alan Jones su Williams in 1'19"12, tempo ottenuto negli ultimi minuti della sessione. e L'australiano precedette Didier PironiJacques Laffite, entrambi su Ligier. Pur in presenza di una limitazione nell'uso delle gomme da qualifica il tempo segnato da Jones fu di oltre due secondi più basso di quello che era valso la pole a Laffite nell'edizione 1979. Le Renault, pur chiudendo col quinto e sesto tempo, si confermavano le più veloci sul rettilineo principale, ove René Arnoux toccò i 269 km/h, contro i soli 250 fatti registrare da Jones. Eddie Cheever, su Osella, avendo danneggiato la sospensione posteriore sinistra durante le prove libere, non ottenne un tempo significativo.Al sabato le condizioni meteorologiche cambiarono: sul tracciato belga arrivò la pioggia, con un brusco calo delle temperature. Nessuno fu in grado di migliorare i tempi ottenuti al venerdì. I piloti affrontarono comunque la pista durante la sessione ufficiale (che si tenne comunque senza pioggia) per testare le vetture sul bagnato e Jones si confermò ancora il più veloce anche se con 1'28"81. Per lui si trattò della quinta pole position nel mondiale.

  • 1a vittoria per Didier PIRONI
  • 30o podio per Carlos REUTEMANN
5a vittoria per Ligier 128a vittoria per Ford Cosworth


Gran Premio del Belgio - 1981

Zolder
54 giri x 4.262 km - 230.148 km 


Gran Premio del Belgio 1981 

Il Gran Premio del Belgio 1981 è stata la quinta prova della stagione 1981 del Campionato mondiale di Formula 1. Si è corsa domenica 17 maggio 1981 sul Circuito di Zolder. La gara è stata vinta dall'argentino Carlos Reutemann su Williams-Ford Cosworth; per il vincitore si trattò del dodicesimo, e ultimo, successo nel mondiale. Ha preceduto sul traguardo il francese Jacques Laffite su Ligier-Matra e il britannico Nigel Mansell su Lotus-Ford Cosworth. Per Mansell si trattò del primo podio in una gara iridata.

Il weekend di gara fu funestato dalla morte di un meccanico dell'Osella Giovanni Amadeo, travolto nella corsia dei box dalla vettura di Carlos Reutemann, durante le prove ufficiali. Ciò portò a una forte critica nei confronti della sicurezza del circuito; la gara ebbe anche una caotica partenza, ove un altro meccanico, questa volta dell'Arrows ebbe un serio incidente. Il gran premio venne interrotto per consentire di soccorrere il meccanico, su pressione degli stessi piloti. La corsa, una volta ripresa, venne nuovamente interrotta per l'arrivo della pioggia, e si concluse dopo soli 54 giri (dei 70 previsti).

 Gara

Un comitato di meccanici decise di effettuare un breve blocco della corsa, prima del via, al fine di sensibilizzare il pubblico sulla scarsa sicurezza del loro ambiente di lavoro, a seguito dell'incidente che aveva coinvolto, al venerdì, un loro collega dell'Osella. I piloti decisero di sostenere la protesta dei meccanici, scesero dalle loro vetture e si posizionarono sulla linea di partenza, assieme agli stessi meccanici. Dopo circa cinque minuti i piloti iniziarono ad abbandonare il presidio per rientrare sulle monoposto, viste anche le minacce di squalifica giunte dalla FISA e le pressioni di molti team manager.
Ciò però portò a una situazione di confusione, con molti piloti che iniziarono il loro giro di formazione mentre altri erano ancora attardati. Nelson Piquet, giunto al termine del giro, vedendo che la situazione era ancora caotica, decise di effettuare un secondo giro di allineamento: il brasiliano sbagliò anche la piazzola di sosta, rendendo necessario l'intervento dei meccanici per riposizionarlo nel punto corretto.
Questo ritardo nella partenza portò a dei problemi di surriscaldamento per alcune vetture: Carlos Reutemann, poleman della Williams, iniziò a sbracciarsi, costringendo Frank Williams ad intervenire sulla griglia di partenza per tranquillizzarlo. In seconda fila un problema analogo venne vissuto da Riccardo Patrese dell'Arrows, che fu costretto a spegnere il motore. Il pilota padovano era inoltre convinto che la procedura di partenza sarebbe stata ricominciata dall'inizio; lo starter, Derek Ongaro, invece accese il semaforo rosso, che indicava i dieci secondi alla partenza. Patrese decise allora di segnalare con le braccia allo starter e agli altri piloti che la sua vettura era spenta; le sue indicazioni però vennero intese come una richiesta di aiuto da parte dei propri meccanici per far ripartire la monoposto. Il capo dei meccanici dell'Arrows, Dave Luckett, entrò sulla griglia di partenza per riaccendere il motore della vettura, proprio nel momento in cui veniva dato il semaforo verde della partenza. La vettura di Patrese venne evitata da molte vetture provenienti dalle file successive, ma non dall'altra Arrows di Siegfried Stohr, che colpì alle gambe Luckett.
I soccorsi furono immediati, con anche l'entrata in pista dell'ambulanza. La gara però non venne fermata se non dopo due giri quando il pilota davanti al gruppo, Didier Pironi, giunto sulla linea di partenza, ove era rimasta l'Arrows di Stohr, rallentò vistosamente, (mentre Piquet in testa proseguiva solitario) fermando tutto il gruppo di piloti, e costringendo la direzione di corsa ad esporre la bandiera rossa.
Il meccanico venne elitrasportato all'ospedale di Lovanio, ove gli vennero riscontrate una doppia frattura composta alle gambe e una commozione cerebrale, senza essere in pericolo di vita.[18]
La gara riprese senza le due Arrows. Nella seconda partenza Didier Pironi scattò al comando seguito da Carlos Reutemann, Nelson Piquet, John Watson, Alan Jones, Gilles Villeneuve, Jacques Laffite e Keke Rosberg. Già nel corso del secondo passaggio Jones passò Watson mentre Laffite fece lo stesso con Villeneuve. Pironi era veloce grazie al suo turbo sul rettilineo ma lento nella parte mista. Di fatto si stava creando un trenino di vetture.
Reutemann tentò un attacco al giro 10, ma non trovando spazio, venne infilato da Nelson Piquet, e poco dopo anche da Alan Jones. Pironi scontava dei problemi ai freni che lo costrinsero a un'uscita di pista; ciò fu fatale a Watson che venne passato da Laffite.
Al giro 11 Alan Jones tentò un sorpasso su Piquet alla Bolderberg; la Brabham del brasiliano finì fuori pista dopo il contatto con la Williams. Il brasiliano, rientrato ai box a piedi, si lamentò fortemente per l'accaduto presso la Williams. Al giro 13 le difficoltà della Ferrari furono troppo evidenti e Pironi venne passato da Jones, Reutemann e Laffite. La classifica perciò vedeva in testa Alan Jones, seguito da Reutemann, Laffite, Pironi, Watson, Villeneuve (con la vettura danneggiata da un cordolo alle molle idropneumatiche, ciò che rendeva non modificabile l'assetto) e Nigel Mansell. L'inglese della Lotus passò prima Villeneuve poi Watson, inserendosi così in quinta posizione.
Dopo venti giri dal via Jones terminò la sua gara con una uscita di pista dovuta a un guasto al cambio. Nello stesso giro vi fu un testacoda per Didier Pironi: ciò fece salire terzo Mansell. Entrava inoltre in zona punti l'altra Lotus, di Elio De Angelis. La classifica restò abbastanza costante per diversi giri.
Al giro 47 Watson, per evitare un contatto col doppiato Marc Surer, ruppe il cambio, spiattellò le gomme, perdendo molte posizioni.
Iniziò a piovere con insistenza e, una volta superati i tre quarti di gara, col regolamento che vietava di cambiare gli pneumatici dopo tale termine, il direttore di gara decise di chiudere la gara, sventolando la bandiera a scacchi al 54º passaggio. Vinse Reutemann, (in quella che fu la sua ultima vittoria iridata), davanti a Jacques Laffite (che stava recuperando terreno) e Nigel Mansell, al suo primo podio ed ai suoi primi punti iridati.

Belgio Gran Premio del Belgio 1981
347º GP del Mondiale di Formula 1
Gara 5 di 15 del Campionato 1981


Carlos Reutemann

Circuit Zolder-1975-1985.svg
Data 17 maggio 1981
Nome ufficiale XXXIX Grote Prijs van Belgie
Luogo Zolder
Percorso 4.262 km
Distanza 54[1] giri, 230,148 km
Clima Soleggiato poi piovoso
Note Gara interrotta per pioggia al 54º giro

Risultati
Pole position Giro più veloce
Argentina Carlos Reutemann Argentina Carlos Reutemann
Williams-Ford Cosworth in 1'22"28
Williams-Ford Cosworth in 1'23"30
(nel giro 37)

Podio
1. Argentina Carlos Reutemann
Williams-Ford Cosworth
2. Francia Jacques Laffite
Ligier-Matra
3. Regno Unito Nigel Mansell
Lotus-Ford Cosworth
  • 12a e ultima vittoria per Carlos REUTEMANN
  • 1o podio per Nigel MANSELL
  • 20o podio per Jacques LAFFITE
  • 50o Gran Premio per Didier PIRONI
14a vittoria per Williams
  • 141a vittoria per Ford Cosworth
  • 100o Gran Premio per Matra


Gran Premio del Belgio - 1982

Zolder
70 giri x 4.262 km - 298.340 km 

Gran Premio del Belgio 1982
La gara è stata vinta dal britannico John Watson su McLaren-Ford Cosworth; per il vincitore si trattò del terzo successo nel mondiale. 
Ha preceduto sul traguardo il finlandese Keke Rosberg su Williams-Ford Cosworth e lo statunitense Eddie Cheever su Ligier-Matra. 
Per quest'ultimo pilota si trattò del primo podio nel mondiale di F1.

  Resoconto

Nella prima giornata di prove la classifica venne dominata dalle due Renault: René Arnoux fece segnare 1'15"90, precedendo Alain Prost, staccato di 6 centesimi. Al terzo posto si classificò un'altra vettura col motore turbo, la Brabham di Nelson Piquet, posizionata davanti alla prima vettura con motore aspirato, la Tyrrell di Michele Alboreto.Per evitare che le vetture continuassero a correre sotto il peso minimo, ne vennero controllate quattro: la Tyrrell di Brian Henton venne trovata non regolare e i suoi tempi vennero cancellati.

Nella giornata del sabato proseguì il duello tra i due piloti della casa francese, con Alain Prost che fu capace di beffare René Arnoux, e conquistare così la sua quarta pole position nel mondiale. Il tempo fatto segnare da Prost era di circa sei secondi e mezzo più basso di quanto fatto registrare in qualifica da Carlos Reutemann nell'edizione 1981.

 L'incidente mortale di Gilles Villeneuve

Alle 13:52, a otto minuti dalla fine delle prove, il pilota canadese Gilles Villeneuve tornò nuovamente in pista al fine di migliorare il suo tempo: il ferrarista era ottavo. Dopo un primo tentativo, il ferrarista proseguì per un secondo giro veloce quando, all'altezza della curva Terlamenbocht, si trovò davanti il tedesco Jochen Mass della March: Villeneuve tentò di passarlo all'esterno ma, in quel momento, la March di Mass si spostò anch'essa nella stessa direzione, col pilota tedesco convinto di lasciare l'interno della pista al canadese.

La Ferrari urtò la ruota posteriore di Mass e decollò, atterrando prima col musetto sull'erba e poi iniziando a roteare: l'avantreno della monoposto si disintegrò e Villeneuve venne sbalzato fuori dell'abitacolo, ricadendo a terra diversi metri dopo, anche sbattendo col collo su un paletto di sostegno delle reti di protezione, poste all'esterno della curva.

I soccorsi furono immediati, tanto che si tentò di rianimare il pilota sul posto, ma senza esito; caricato sull'ambulanza, venne portato prima all'infermeria del circuito, poi venne trasferito all'ospedale Saint Raphael di Lovanio, dove venne tenuto in vita artificialmente. Il pilota aveva subito danni alla prima vertebra cervicale e i medici, molto scettici sulla sua sopravvivenza, annunciarono la sua probabile paralisi totale. Alle 21 la moglie Johanna acconsentì a staccare la macchina che teneva in vita il marito. La morte di Gilles Villeneuve sopraggiunse alle ore 21.12. La Ferrari lasciò all'altro pilota Didier Pironi la scelta di partecipare o meno alla gara, ma il francese decise di ritirarsi, considerato inoltre che Enzo Ferrari ordinò il rientro immediato di tutta la squadra.[19][20] Villeneuve, che aveva 32 anni, aveva esordito nel mondiale del Gran Premio di Gran Bretagna 1977 con una McLaren, per poi passare, dal Gran Premio del Canada dello stesso anno alla Ferrari. Il canadese aveva corso 67 gran premi, ottenendo 6 vittorie, due pole position, 8 giri veloci e 13 podi. Aveva anche ottenuto una vittoria non titolata. Fu il primo incidente mortale in F1 da quello di Ronnie Peterson, avvenuto nel corso del Gran Premio d'Italia 1978.

Il 12 maggio si tennero a Berthierville, luogo ove Villeneuve era cresciuto, i funerali del pilota canadese. Alle esequie parteciparono migliaia di persone, tra cui alcune autorità come il primo ministro Pierre Trudeau ed esponenti dello sport canadese come l'hockeista Guy Lafleur. Tra gli esponenti della F1 presero parte alla cerimonia Jody Scheckter e Jackie Stewart. Anche il Presidente della Repubblica Italiana Sandro Pertini inviò una corona di fiori. La salma venne portata poi al Cimitero dell'est di Montréal e successivamente cremata. La Scuderia Ferrari decise di intitolare a Villeneuve la via d'accesso al Circuito di Fiorano, mentre il comune di Montréal gli dedicò il Circuito cittadino che ospitava la Formula 1. Durante il successivo Gran Premio di Monaco i piloti chiesero alla Federazione di omaggiare il pilota canadese non assegnando più il numero 27 a nessuno.

Un'indagine della FISA concluse che l'incidente era dovuto a un errore di guida di Villeneuve, scagionando così interamente Jochen Mass.

Al posto dei due piloti della Ferrari la direzione di gara ammise al via i primi due non qualificati, lo stesso Mass e Mauro Baldi.

  • 3a vittoria per John WATSON
  • 1o podio per Eddie CHEEVER
  • 100o Gran Premio per Jochen MASS
  • 27a vittoria per McLaren
  • 50o Gran Premio per ATS
146a vittoria per Ford Cosworth


Gran Premio del Belgio - 1983

Spa-Francorchamps
40 giri x 6.949 km - 278.622 km 


 
Gran Premio del Belgio 1983
Si è corsa domenica 22 maggio 1983 sul Circuito di Spa-Francorchamps. La gara è stata vinta dal francese Alain Prost su Renault;
per il vincitore si trattò del settimo successo nel mondiale.

  Aspetti tecnici

Solo a febbraio venne confermato il Circuito di Spa-Francorchamps quale sede del Gran Premio del Belgio, al posto del tracciato di Zolder. Spa aveva già ospitato il gran premio tra il 1950 e il 1970 (ultima vittoria di Pedro Rodríguez su BRM), su un tracciato da oltre 14 chilometri, prima di essere sostituito da Nivelles, in due occasioni, e da Zolder. Ora la gara veniva disputata su un tracciato accorciato a 6,949 km.

Alla fine degli anni settanta la direzione dell'autodromo di Spa decise di costruire un nuovo tracciato semipermanente, che continuava a usare i tratti di viabilità ordinaria dalla curva di Blanchimont sino alla fine del rettilineo del Kemmel, uniti dal vecchio tornante de La Source e da una nuova bretella permanente che collegava le altre due estremità rimaste del vecchio circuito creando così un tracciato adeguato agli standard di sicurezza richiesti.

Inaugurata nel 1979, la "nuova" pista venne ritoccata per il 1980 mediante l'inserimento di una nuova doppia chicane denominata Bus stop, in quanto situata in prossimità di una fermata degli autobus di linea tra la curva di Blanchimont e il tornante de La Source. In quegli stessi anni, nuovi box per la Formula 1 furono costruiti poco prima di quest'ultima curva, conseguenza della creazione di una linea di partenza per le monoposto della massima categoria automobilistica i cui regolamenti, nel frattempo, richiedevano ai circuiti che la zona di partenza fosse situata in piano (requisito che il vecchio rettilineo dei box di Spa, tuttora in uso per le altre categorie, non possedeva).

Durante dei test, effettuati un mese prima della gara, il più rapido fu Andrea De Cesaris che completò un giro in circa 2 minuti e sette secondi.

Vista la struttura moderna vennero nuovamente permessi i rifornimenti in gara, vietati nella precedente gara di Monaco.

Sulla Tyrrell di Michele Alboreto venne testato il nuovo propulsore della Cosworth, il DFY: tale nuovo motore, progettato in collaborazione con Mario Illien, disponeva di una potenza aumentata a 540 cv, era stato alleggerito rispetto al tradizionale DFV, e godeva di una diversa disposizione delle valvole. L'Alfa Romeo modificò le turbine del proprio motore turbo, mentre la Lotus si presentò con un alettone posteriore supplementare, montato però solo sulla 93T, vettura a motore turbo affidata a Elio De Angelis..

  Resoconto

Nella prima giornata di prove il più veloce fu Alain Prost, che superò, nel suo giro migliore, la media dei 200 km/h. Il pilota della Renault precedette Patrick Tambay e Andrea De Cesaris. Il dominio delle vetture turbo fu ampio, tanto che il primo pilota a classificarsi, non disponendo che di un motore a pressione atmosferica, fu Keke Rosberg, nono, staccato di oltre tre secondi.Al sabato la pioggia e il freddo non consentirono ai piloti di migliorare le prestazioni ottenute di venerdì.Alain Prost fece così sua la pole position, la decima per lui nel mondiale, la trentesima per la Renault. La prima fila venne completata dal connazionale Patrick Tambay, mentre la seconda fu mantenuta da Andrea De Cesaris e Nelson Piquet. L'altro pilota della Renault, Eddie Cheever, fu il più rapido del sabato, in oltre 2'25".Le condizioni del tracciato, in caso di pioggia, vennero duramente criticate dai piloti, che minacciarono anche di non prendere parte alla gara qualora alla domenica si fossero ripresentate le stesse condizioni del sabato. Cheever sfiorò un incidente con una Toleman per la scarsa visibilità, e Niki Lauda segnalò la pericolosità delle pozze d'acqua sulla pista. Si decise di rinviare la decisione in merito alla tenuta del gran premio alla domenica, dopo il warm up..

  • 7a vittoria per Alain PROST
  • 10a pole position per Alain PROST
  • 1o e unico migliore giro per Andrea De CESARIS
  • 1o Gran Premio per Thierry BOUTSEN
  • 13a vittoria per Renault
  • 30a pole position per Renault
  • 14o e ultimo migliore giro per Alfa Romeo
  • 13a vittoria per Renault
  • 30a pole position per Renault
  • 20o e ultimo migliore giro per Alfa Romeo


Gran Premio del Belgio - 1984

Zolder
70 giri x 4.262 km - 298.340 km 


Gran Premio del Belgio 1984
 Disputatosi il 29 aprile 1984 sul circuito di Zolder, ha visto la vittoria di Michele Alboreto su Ferrari, la prima per un pilota italiano
 alla guida di una vettura del team di Maranello dopo 18 anni

  Aspetti tecnici

 In vista dell'appuntamento mondiale in terra belga la Ferrari portò, visti i problemi avuti nei precedenti Gran Premi, due esemplari differenti di freni: uno in carbonio e uno in ghisa] Inoltre non vennero adottate le centraline elettriche utilizzate a inizio stagione, ma si passò all'impiego del sistema di iniezione Lucas.
Gordon Murray predispose prese d'aria più grande, al fine di raffreddare meglio i motori BMW della Brabham. Su un'altra vettura motorizzata dal costruttore germanico, la ATS, sempre per consentire un migliore raffreddamento del propulsore, venne tolta la parte di carrozzeria che lo copriva. La Ligier presentò un nuovo muso, più appuntito, e nuove sospensioni. La RAM affidò anche a Palmer un modello 02. La novità più importante fu l'esordio della Arrows A7, a motore turbo BMW, affidata al solo Thierry Boutsen; Surer proseguì con la vecchia A6, spinta dal Ford Cosworth DFV, visto che il costruttore tedesco non era ancora disposto a fornire due motori alla scuderia britannica. Rimandò, invece, l'esordio la nuova Toleman.
La Goodyear approntò dei nuovi pneumatici radiali, che però vennero scartati da Ferrari e Williams, in quanto non considerati come performanti.

      Resoconto

 Durante le qualifiche del venerdì Derek Warwick, su Renault ottenne a pochi secondi dal termine, il miglior tempo, precedendo, di due decimi, il pilota della McLaren Alain Prost, poi Nelson Piquet e le due Lotus di Nigel Mansell e Elio De Angelis. Le prime tre posizioni erano attribuite a piloti che montavano gomme Michelin; la pista era resa scivolosa dall'olio lasciato in pista dai molti motori esplosi. Solo quattordicesimo il compagno di squadra di Prost,Niki Lauda (staccato di due secondi e mezzo dalla pole position provvisoria), fiducioso, però, di rimontare diverse posizioni il giorno seguente Deludente anche la prestazione delle Ferrari, penalizzata dalle prestazioni delle gomme Goodyea] e da alcuni problemi della vettura,con René Arnoux sesto e Michele Alboreto decimo. Vi era la difficoltà, per la casa di Maranello, di portare a una stessa temperatura le gomme anteriori e quelle posteriori. In difficoltà pure le Williams con Keke Rosberg dodicesimo e Jacques Laffite diciassettesimo.
Molti piloti testimoniarono un certo timore, nell'affrontare la pista, nel ricordo dell'incidente mortale, occorso a Gilles Villeneuve, nell'edizione corsa nel 1982.La situazione mutò radicalmente durante le qualifiche del sabato, in cui le due Ferrari fecero registrare i migliori parziali, con Michele Alboreto che riuscì a conquistare la sua primapole position nel mondiale e René Arnoux in grado di partire al suo fianco in prima fila, con entrambi i piloti che si migliorarono di circa quattro secondi. Per la Ferrari si trattò della trentanovesima doppietta in qualifica, nella storia del mondiale. Alboreto fece segnare 1'14"846, contro il 1'16"311 ottenuto da Warwick, al venerdì; il tempo del pilota italiano abbassava decisamente il limite ottenuto da Prost nel 1982 (1'15"701). Il pilota della Williams, Keke Rosberg, riuscì a portarsi al terzo posto, precedendo lo stesso Warwick, mentre Prost e Piquet, che si erano messi in evidenza il giorno precedente, non poterono migliorarsi a causa della rottura dei rispettivi propulsori. La Brabham, con due suoi piloti, ruppe 7 motori nei due giorni delle qualifiche.Alboreto fu il primo italiano a ottenere una pole position con la Ferrari, dal Gran Premio di Francia 1966, quando era toccato a Lorenzo BandiniAl termine delle prove, poi, Forghieri, progettista della Ferrari, diede poche spiegazioni riguardo al miglioramento della vettura, sostenendo, come anche Alboreto, che le modifiche fatte rispetto alla giornata precedente erano minime. Arnoux affermò che il lavoro si era concentrato soprattutto sull'aerodinamica, mentre Lauda attribuì il miglioramento alle gomme, ma il team di Maranello non appoggiò la sua tesi. La McLaren inviò un aereo privato in Francia, al fine di ottenere nuovi pneumatici speciali per la gara dalla Michelin, mentre la Brabham fece giungere del carburante di tipo nuovo.

  • 1a pole position per Michele ALBORETO
89a vittoria per Ferrari
3a vittoria per Michele ALBORETO


Gran Premio del Belgio - 1985

Spa-Francorchamps
43 giri x 6.940 km - 298.420 km 

Gran Premio del Belgio 1985

La gara avrebbe dovuto tenersi il 2 giugno come quinta prova stagionale, due settimane dopo la gara di Monaco, ma venne poi rinviato a settembre in quanto il nuovo asfalto appena posato (i lavori di rifacimento si erano conclusi il giovedì precedente alla gara) si sbriciolava al passaggio delle vetture creando una situazione di pericolo per i piloti, che a stragrande maggioranza (24 voti a favore e 2 contrari) richiesero l'annullamento della prova per motivi di sicurezza dopo lo svolgimento delle prove libere del sabato mattina. Chi uscì maggiormente danneggiato dalle inadempienze degli organizzatori fu il ferrarista Michele Alboreto, che il venerdì aveva fatto registrare la pole position e risultava essere il più competitivo

2a vittoria per Ayrton SENNA 75a vittoria per Lotus
  • 18a vittoria per Renault
  • 10o podio per Honda


Gran Premio del Belgio - 1986

Spa-Francorchamps
43 giri x 6.940 km - 298.420 km 


 Gran Premio del Belgio 1986
 XLIV Grand Prix de Belgique  e quinta gara del campionato di Formula 1 del 1986, si è disputato il 25 maggio sul Circuito di Spa-Francorchamps ed è stato vinto da Nigel Mansell su Williams-Honda.

  • 3a vittoria per Nigel MANSELL
  • 10o podio per Nigel MANSELL
24a vittoria per Williams
  • 9a vittoria per Honda
  • 400o Gran Premio per Ferrari



Gran Premio del Belgio - 1987

Spa-Francorchamps
43 giri x 6.940 km - 298.420 km 


Il Gran Premio del Belgio 1987 è stato il 439º Gran Premio di Formula 1 della storia, corso il 17 maggio 1987
 sul tracciato di Spa-Francorchamps. Fu la terza gara del Campionato mondiale di Formula 1 1987.


 Philippe Streiff,  andò a sbattere violentemente contro il muretto all'Eau Rouge
 Poco dopo la vettura incidentata del francese fu colpita dal sopraggiungente compagno di squadra Palmer. Entrambi rimasero illesi
 ma le loro Tyrrell furono ridotte a rottami. La gara fu sospesa e fu necessaria una ri-partenza.

 Riassunto della gara

 Le qualifiche videro le due Williams monopolizzare la prima fila, con Nigel Masell in pole davanti al compagno Piquet e ad Ayrton Senna, terzo ed a sua volta davanti alle due Ferrari (con Berger ed Alboreto rispettivamente quarto e quinto).
Come nel Gp precedente, in gara ci furono due partenze: alla prima Mansell mantenne la pole mettendosi davanti a Senna, Piquet ed Alboreto; nelle retrovie René Arnoux ed Andrea De Cesaris si toccarono leggermente, mentre Thierry Boutsen urtò la Ferrari di Gerhard Berger mandandola in testacoda. Un incidente più serio coinvolse Philippe Streiff, che andò a sbattere violentemente contro il muretto all'Eau Rouge. Poco dopo la vettura incidentata del francese fu colpita dal sopraggiungente compagno di squadra Palmer. Entrambi rimasero illesi ma le loro Tyrrell furono ridotte a rottami. La gara fu sospesa e fu necessaria una ri-partenza.
Al secondo start Senna si mise davanti a Mansell, ma durante lo stesso giro il britannico azzardò, sbagliandolo, un tentativo di sorpasso nei confronti del brasiliano: i due si urtarono e Senna dovette ritirarsi. Mansell riprese la gara in ultima posizione, ma il danno creato dalla collisione lo costrinse ad abbandonare la gara nel corso del 17º giro. Mansell in seguito si recò al box della Lotus, dove volarono parole dure ed addirittura pugni.
Dopo il ritiro di Berger al terzo passaggio, la Ferrari perse anche Michele Alboreto che, mentre si trovava al secondo posto, soffrì di una rottura all'albero motore che lo costrinse all'abbandono; due giri dopo anche Piquet, primo in quel momento, si ritirò a causa della rottura di un tubo del turbo, e lasciò a Prost, seguito da Teo Fabi e dal compagno Stefan Johansson la guida della gara. I pit-stop modificarono poco la situazione, e il francese accumulò facilmente 25 secondi di vantaggio, dopo aver temuto il peggio a causa di un consumo eccessivo di carburante, in realtà inesistente e dovuto solo ad un indicatore difettoso.
Questa fu la 27ma vittoria di Prost, che eguagliò il record di Jackie Stewart. Per la McLaren si trattò di doppietta, grazie al secondo posto di Stefan Johansson, ottenuto grazie al ritiro (rottura motore) di Teo Fabi. Andrea De Cesaris portò la sua Brabham sul podio dopo, dopo una lotta con Eddie Cheever, Satoru Nakajima e René Arnoux, che gli arrivarono dietro in ordine rispettivo.

  • 27a vittoria per Alain PROST
  • 50o podio per Alain PROST
54a vittoria per McLaren 24a vittoria per TAG Porsche


Gran Premio del Belgio - 1988

Spa-Francorchamps
43 giri x 6.940 km - 298.420 km 


Gran Premio del Belgio 1988 
 Undicesima prova del mondiale 1988 e vide la vittoria di Ayrton Senna su McLaren - Honda.

  Qualifiche

Le qualifiche furono come al solito dominate dalle due McLaren di Senna e Prost, con il brasiliano in pole position davanti al compagno di squadra. In seconda fila si piazzarono le due Ferrari di Berger e Alboreto, seguite da Patrese, Boutsen, Nannini e Nakajima.

  Gara

 Al via Prost partì meglio del compagno di squadra, sorpassandolo al tornante della Source; tuttavia, Senna ebbe un'accelerazione migliore in uscita dalla curva e al termine del rettilineo Kemmel recuperò il comando, non cedendolo più fino alla bandiera a scacchi. I ritiri dei due piloti della Ferrari e di Patrese per problemi tecnici lasciarono in terza e quarta posizione Boutsen e Nannini; tuttavia, i due furono successivamente squalificati per aver utilizzato benzina non regolamentare. Il terzo posto passò, a tavolino, a Capelli; in zona punti entrarono, oltre a Piquet, Warwick e Cheever.Con questa vittoria Senna conquistò la testa del mondiale piloti, risultando favorito rispetto al compagno di squadra anche per la regola degli scarti (il brasiliano aveva nove risultati utili contro i dieci di Prost; per la classifica finale sarebbero stati validi solo gli undici migliori risultati). A cinque gare dal termine, la McLaren conquistò matematicamente il Campionato Mondiale Costruttori.

13a vittoria per Ayrton SENNA 66a vittoria per McLaren 38a vittoria per Honda


Gran Premio del Belgio - 1989

Spa-Francorchamps
44 giri x 6.940 km - 305.360 km 

Gran Premio del Belgio 1989
 undicesima gara della stagione 1989 , disputata il 27 agosto sul Circuito di Spa-Francorchamps. La manifestazione vide la vittoria di Ayrton Senna
 su McLaren - Honda, seguito dal compagno di scuderia Alain Prost e da Nigel Mansell su Ferrari.

  Qualifiche

e Senna conquistò l'ottava pole position stagionale, battendo di più di mezzo secondo il compagno di squadra Prost. In seconda fila si piazzarono BergerBoutsen, seguiti da Patrese e Mansell; chiudevano la top ten Nannini, Modena, Gugelmin e Warwick. Per la prima volta nella storia del team la Lotus non riuscì a qualificare nessuno dei suoi piloti.


  Gara
 La gara prese il via con il circuito ancora umido per la pioggia caduta in mattinata; Senna mantenne agevolmente il comando davanti a Prost, Berger, Mansell, Boutsen e Patrese. Gli unici cambiamenti nelle prime posizioni furono i ritiri di Berger e Patrese; Senna rimase in testa per tutta la corsa, vincendo davanti a Prost, Mansell, Boutsen, Nannini e Warwick
.
  • 19a vittoria per Ayrton SENNA
  • 30o migliore giro per Alain PROST
  • 100o Gran Premio per Thierry BOUTSEN
  • 78a vittoria per McLaren
  • 50a pole position per McLaren
50a vittoria per Honda





Gran Premio del Belgio - 1990

Spa-Francorchamps
44 giri x 6.940 km - 305.360 km 




Gran Premio del Belgio 1990
 è stato un Gran Premio di Formula 1 disputato il 26 agosto 1990 sul circuito di Spa-Francorchamps.
 La gara è stata vinta da Ayrton Senna su McLaren

  Prima della gara

La Onyx, rimasta senza fondi, si ritira dal campionato.

  Gara

Alla partenza Senna mantiene la testa della corsa, ma alle sue spalle si crea un groviglio di vetture: Suzuki, Mansell e Piquet entrano in collisione tra loro, coinvolgendo nell'incidente anche i due piloti della Lotus, Warwick e Donnelly. Sempre nel corso del primo passaggio si verifica un incidente tra Modena e Nakajima e la gara viene sospesa. Anche al secondo via Senna resta al comando, ma la gara viene di nuovo interrotta dopo una violenta uscita di pista di Barilla alla Eau Rouge. Alla terza partenza, alla quale non prendono parte Suzuki e Barilla, tutto si svolge regolarmente; ancora una volta Senna mantiene la prima posizione, seguito da Berger e Prost. Dopo pochi giri il ferrarista sopravanza l'austriaco, portandosi al secondo posto e lanciandosi all'inseguimento di Senna. I tre piloti di testa effettuano un cambio gomme; Senna torna in pista al comando, mentre Prost si inserisce dietro a Nannini; poco dopo il francese supera il pilota della Benetton, riportandosi alle spalle di Senna senza però riuscire ad impensierirlo realmente. Anche Berger prova a sopravanzare Nannini, finendo però per toccare la vettura dell'italiano; entrambi riescono comunque a concludere la gara, con il pilota della McLaren in terza posizione. Chiudono la zona punti Piquet e Gugelmin.

25a vittoria per Ayrton SENNA 85a vittoria per McLaren 57a vittoria per Honda


Gran Premio del Belgio - 1991

Spa-Francorchamps
44 giri x 6.940 km - 305.360 km -


 Gran Premio del Belgio 1991
. La gara è stata vinta da Ayrton Senna su McLaren
 e ha visto il debutto del futuro sette volte Campione del Mondo Michael Schumacher, alla guida di una Jordan.


  Aspetti sportivi

Pochi giorni dopo ferragosto Bertrand Gachot venne arrestato in Inghilterra. L'episodio che aveva portato alla sua condanna risaliva al dicembre dell'anno precedente, quando, durante una lite con un taxista nel centro di Londra, dovuta ad un incidente automobilistico, il pilota per difendersi spruzzò uno spray urticante acquistato in Germania sugli occhi del malcapitato. Dopo essere stato denunciato, essendo lo spray illegale, venne convocato dal giudice a metà agosto. Il belga mostrò, però, un atteggiamento irriverente che irritò il magistrato, il quale, dopo aver riscontrato che il pilota non aveva nemmeno pagato le imposte dovute per il suo lavoro nel paese britannico, lo condannò ad un anno e mezzo di carcere. La Jordan, per sostituirlo, decise di rivolgersi al giovane pilota tedesco Michael Schumacher. Il suo manager, Willi Weber, per convincere la Jordan ad assumerlo, assicurò che Schumacher conosceva già il tracciato belga, anche se in realtà, come rivelato dallo stesso, non vi aveva mai girato prima. Sempre la scuderia irlandese, pochi giorni prima dell'inizio del fine settimana del Gran Premio strinse un accordo di sponsorizzazione con l'azienda vitivinicola Cascina Castlèt.
Johnny Herbert tornò, poi, alla guida della sua Lotus dopo aver saltato le due gare precedenti per coincidenti impegni nel campionato di Formula 3000 giapponese.

     Gara

Alla partenza scattano bene sia Senna che Prost, che mantengono il comando della corsa davanti a Mansell, Berger, Piquet e Schumacher; quest'ultimo è però costretto al ritiro dopo poche centinaia di metri per la rottura della frizione. In testa alla corsa Senna continua a condurre, mentre Prost si deve ritirare già durante il terzo giro; l'uscita di scena del francese permette a Mansell di raggiungere Senna ed i due battagliano fino al 15º passaggio, quando il brasiliano effettua il proprio cambio gomme. La sosta è però lenta e quando Mansell rientra a sua volta ai box due tornate più tardi torna in pista davanti al rivale, ma alle spalle di Berger e Piquet, che devono ancora fermarsi. Il pilota della Benetton lo fa al 18º giro, dopo aver condotto la gara per un passaggio.Mansell rimonta rapidamente su Berger e lo sopravanza alla curva Fagnes; l'austriaco torna ai box per il cambio gomme, ma anche lui ha dei problemi e torna in pista di poco davanti a Modena, rischiando un incidente con il pilota della Tyrrell.
Nel frattempo, al 22º giro Mansell è costretto al ritiro per un problema elettrico.Il ritiro dell'inglese permette adAlesi di prendere la testa della corsa, incalzato da Senna; il pilota della McLaren compie però un errore che gli costa circa dieci secondi, portandolo ad essere tallonato da Piquet. I due brasiliani cominciano a lottare per il secondo posto e sono rapidamente raggiunti da Patrese e De Cesaris; si forma così un quartetto di piloti in lotta per le posizioni dalla seconda alla quinta, con Senna incapace di staccare i rivali per dei problemi al cambio. Nel frattempo Alesi, che aveva pianificato una gara senza soste, continua a condurre fino al 30º passaggio, quando il motore della sua Ferrari cede. Il ritiro del francese porta in prima posizione Senna, che precede Piquet, De Cesaris e Patrese, uscito di pista nel tentativo di superare il pilota della Benetton.Al 31º passaggio De Cesaris sorpassa Piquet alla Les Combes; il pilota brasiliano viene più tardi passato anche da Patrese e successivamente anche da Berger. L'austriaco si porta poi in terza posizione quando Patrese comincia ad avere problemi al cambio, risalendo poi al secondo posto quando, a tre giri dal termine, il motore della Jordan di De Cesaris si rompe, ponendo fine alla bella gara del pilota italiano. Nonostante i problemi al cambio che lo rallentano considerevolmente nell'ultima parte di gara, Senna taglia il traguardo in prima posizione davanti a Berger, Piquet, Moreno, Patrese e Blundell, che conquista il primo punto della Brabham dal Gran Premio degli Stati Uniti dell'anno precedente. Infine Grouillard porta al traguardo per la prima volta nella stagione la sua Fondmetal, chiudendo al decimo posto.
  • 32a vittoria per Ayrton SENNA
  • 60o e ultimo podio per Nelson PIQUET
  • 1o e unico migliore giro per Roberto MORENO
  • 1o Gran Premio per Michael SCHUMACHER
92a vittoria per McLaren 64a vittoria per Honda


Gran Premio del Belgio - 1992

Spa-Francorchamps
44 giri x 6.974 km - 306.856 km 
 

 Gran Premio del Belgio 1992
 si è svolto domenica 30 agosto 1992 sul Circuito di Spa-Francorchamps. La gara è stata vinta da Michael Schumacher su Benetton,
 alla sua prima vittoria in Formula 1, seguito dalle due Williams di Nigel Mansell e di Riccardo Patrese.

  Qualifiche

La sessione di qualifiche del sabato è resa pressoché inutile dalla pioggia e la griglia è quindi formata in base ai tempi fatti segnare il venerdì. MansellPatrese; seguono Senna, Berger, Schumacher, Herbert, Häkkinen, Comas, De Cesaris e Boutsen. In difficoltà le Ferrari, con Larini undicesimo e Alesi addirittura quindicesimo; male anche Brundle, colpito da un'intossicazione alimentare e solo tredicesimo. 

  Gara

Al via Senna conquista la testa della corsa davanti a Mansell e Patrese, mentre Berger rimane fermo sulla griglia a causa di un problema alla frizione, creando scompiglio nel gruppo. I due piloti della Williams hanno presto ragione di Senna, ma dopo poche tornate inizia a piovere; la maggior parte dei piloti torna immediatamente ai box per montare gomme da bagnato, mentre Senna rimane in pista fino al decimo passaggio, sperando che la pioggia smetta rapidamente di cadere. L'azzardo non paga e il brasiliano deve fermarsi anch'egli ai box, tornando in pista molto indietro. Mansell si trova quindi al comando davanti a Patrese, Schumacher, Brundle e Häkkinen; la pista comincia ad asciugarsi e Schumacher è uno dei primi a montare gomme slick, mentre i due piloti della Williams esitano, perdendo molto tempo.Quando finalmente Mansell si decide ad effettuare il cambio gomme è ormai troppo tardi: Schumacher è passato al comando. Il pilota inglese rimonta rapidamente sul rivale, ma poi è rallentato da problemi ad uno scarico e deve rallentare, accontentandosi del secondo posto. Schumacher vince quindi per la prima volta in carriera sul circuito dove aveva esordito l'anno precedente, precedendo sul traguardo Mansell, Patrese, Brundle, Senna e Häkkinen. Grazie ai piazzamenti dei suoi piloti la Williams conquista matematicamente il titolo costruttori, il quinto della sua storia.

  • 1a vittoria per Michael SCHUMACHER
  • 1o migliore giro per Michael SCHUMACHER
6a vittoria per Benetton
  • 160a vittoria per Ford Cosworth
  • 200o Gran Premio per Renault


Gran Premio del Belgio - 1993

Spa-Francorchamps
44 giri x 6.974 km - 306.856 km 


Gran Premio del Belgio 1993
si è disputato il 29 agosto 1993 sul Circuito di Spa-Francorchamps. La gara è stata vinta da Damon Hill su Williams.

  Qualifiche

  Durante la sessione di prove del venerdì Zanardi ha un grave incidente nella velocissima esse Eau Rouge; il pilota italiano dovrà saltare il resto della stagione.
Le qualifiche sono dominate come sempre dalla Williams, con Prost che conquista l'undicesima pole position stagionale davanti al compagno di squadra Hill; terzo tempo per Schumacher, che precede Alesi, Senna, Suzuki, Warwick, Patrese, Lehto e Herbert. In difficoltà Andretti, quattordicesimo, e Berger, sedicesimo.

  Gara

  Al via Prost mantiene la testa della corsa, mentre Senna compie un ottimo scatto e si porta in seconda posizione, sopravanzando Hill. Alle sue spalle, Schumacher ha dei problemi con il launch control della sua Benetton, così come il compagno di squadra Patrese; il tedesco però perde meno tempo dell'italiano e alla prima curva si trova decimo; nel corso del secondo giro Hill passa Senna di potenza alla salita verso il Raidillon. Schumacher recupera fino alla quarta piazza e durante il primo cambio gomme passa Senna. Prost e Hill in testa fanno un po' di tira e molla, ma il francese durante il secondo cambio gomme ha un contrattempo e viene passato dal compagno di squadra, rientrando in pista davanti a Schumacher, che lo passa due giri più tardi. Senna invece, quarto, arriva al traguardo staccato e solitario con una McLaren in preda a vibrazioni fastidiose. L'ordine rimane invariato e Hill ottiene la seconda vittoria consecutiva davanti a Schumacher, Prost, Senna, Herbert (che porta alla Lotus gli ultimi punti della sua storia) e Patrese; a quattro gare dalla conclusione del campionato, la Williams conquista matematicamente il titolo costruttori.

  • 2a vittoria per Damon HILL
  • 40o migliore giro per Alain PROST
  • 50o Gran Premio per JJ LEHTO
  • 163o e ultimo Gran Premio per Thierry BOUTSEN
  • 70a vittoria per Williams
  • 170o podio per Williams
50a vittoria per Renault



Gran Premio del Belgio - 1994

Spa-Francorchamps
44 giri x 7.001 km - 308.044 km 
Gran Premio del Belgio 1994
 undicesimo appuntamento mondiale della stagione 1994, disputato il 28 agosto sul circuito di Circuito di Spa-Francorchamps. La gara fu vinta da Michael Schumacher, ma il tedesco venne squalificato dai commissari della FIA per un eccessivo consumo del fondo della vettura. La vittoria andò quindi al secondo classificato Damon Hill, seguito da Mika Häkkinen e Jos Verstappen. E stata l'ultima gara per Philippe Alliot in F1. .

  • 6a vittoria per Damon HILL
  • 1a pole position per Rubens BARRICHELLO
  • 2o e ultimo podio per Jos VERSTAPPEN
  • 74a vittoria per Williams
  • 1a pole position per Jordan
  • 60o podio per Benetton
  • 250o podio per McLaren
  • 54a vittoria per Renault
  • 2a e ultima pole position per Hart


Gran Premio del Belgio - 1995

Spa-Francorchamps
44 giri x 6.974 km - 306.856 km 


Gran Premio del Belgio 1995

 Spettacolare incendio della Jordan di Eddie Irvine

  Disputatosi il 27 agosto 1995 sul circuito di Spa-Francorchamps ha visto la vittoria di Michael Schumacher su Benetton-Renault,
 seguito da Damon Hill e da Martin Brundle che sale sul podio per l'ultima volta in carriera, la nona complessivamente,
senza riuscire dunque ad aggiudicarsi nemmeno una prova mondiale di Formula 1 dopo aver partecipato a 158 Gran Premi.

  Cronaca

Le qualifiche videro prevalere le due Ferrari di Berger ed Alesi, autori rispettivamente del primo e del secondo tempo. Questa prestazione fu in larga parte favorita da una corretta strategia elaborata al muretto, in quanto i due piloti vennero fatti uscire dai box all'inizio della sessione di prove prima che un violento scroscio si abbattesse sul circuito. Dietro di loro si classificarono la McLaren di Häkkinen e la Benetton di Herbert.

Maggiori difficoltà ebbero invece i due principali contendenti al titolo iridato: Damon Hill non andò oltre l'ottavo posto, compromettendo il suo miglior giro con un'uscita di pista, mentre Michael Schumacher, complice il fatto di dover correre con la vettura di riserva e un guasto al cambio,  concluse le qualifiche con il sedicesimo tempo.

Nonostante il buon risultato ottenuto i ferraristi si dichiararono preoccupati per l'affidabilità della vettura in gara e lo stesso Jean Todt invitò alla prudenza.

  • 16a vittoria per Michael SCHUMACHER
  • 9o e ultimo podio per Martin BRUNDLE
  • 22a vittoria per Benetton
  • 200o podio per Williams
  • 68a vittoria per Renault
  • 1o podio per Mugen Honda
  • 75o migliore giro per Renault
  • 550o Gran Premio per Ferrari



Gran Premio del Belgio - 1996

Spa-Francorchamps
44 giri x 6.968 km - 306.592 km 


 Gran Premio del Belgio 1996

All'undicesimo passaggio, Jos Verstappen si schianta alla curva Stavelot poco dopo aver effettuato il suo primo rifornimento.
 L'urto contro le barriere è molto violento e l'olandese, seppur illeso, viene trasportato all'ospedale di Liegi per controlli;
 la pista è disseminata di detriti e la direzione gara manda in pista la safety car. Schumacher.

 si è svolto domenica 25 agosto 1996 sul Circuito di Spa-Francorchamps. La gara è stata vinta da Michael Schumacher su Ferrari
 seguito da Jacques Villeneuve e da Mika Häkkinen.

  Qualifiche

  Villeneuve conquista la seconda pole position stagionale, battendo il suo compagno di squadra Hill per quattro decimi; il canadese è aiutato anche dalla pioggia, che rende pressoché nulla la seconda parte della sessione. Terzo è Schumacher, resosi protagonista di un violento incidente nelle prove libere del venerdì mattina; il tedesco è però staccato di ben un secondo e due decimi dal tempo della pole position. Seguono Coulthard, Berger, Häkkinen, Alesi, Brundle, Irvine e Barrichello, che chiude la top ten; in fondo alla griglia, Lavaggi non riesce a rimanere all'interno del 107%, non qualificandosi per la gara.


  Gara

 Nonostante la pioggia cada sul tracciato belga fino a domenica mattina, la gara parte con la pista completamente asciutta. Al via né Villeneuve né Hill scattano bene; il canadese riesce comunque a mantenere la prima posizione, mentre il suo compagno di squadra viene sopravanzato da Schumacher, perdendo poi un'altra posizione a favore di Coulthard nel corso del primo giro. Nei primi passaggi Schumacher mette sotto pressione Villeneuve, senza però riuscire a passarlo; la situazione rimane stabile fino all'undicesimo passaggio, quando Verstappen si schianta alla curva Stavelot poco dopo aver effettuato il suo primo rifornimento.L'urto contro le barriere è molto violento e l'olandese, seppur illeso, viene trasportato all'ospedale diLiegi per controlli; la pista è disseminata di detriti e la direzione gara manda in pista la safety car. Schumacher, Alesi e Salo ne approfittano immediatamente per rifornire; Villeneuve viene chiamato ai box dalla sua squadra, ma non sente la comunicazione e prosegue. La Williams comunica quindi ad Hill di rifornire, salvo poi ordinargli di rimanere in pista in quanto le attrezzature per il pit stop dell'inglese non erano ancora pronte; Hill, che aveva già imboccato la pit lane, riesce a tornare sul tracciato, perdendo però due posizioni a vantaggio di Häkkinen e Berger.La safety car rimane in pista per quattro giri; tutti i piloti ne approfittano per rifornire, ad eccezione di Coulthard e Häkkinen, partiti per effettuare una sola sosta. Alla ripartenza quindi la gara è guidata dai due piloti della McLaren, seguiti da Schumacher, Alesi e Villeneuve; il canadese passa immediatamente il pilota della Benetton, ma è incapace di attaccare Schumacher. Il distacco tra i due rimane intorno ai due secondi, anche quando le due McLaren riforniscono attorno a metà gara. Intanto Coulthard va a sbattere nel corso del 37esimo passaggio alla Rivage. Villeneuve non riesce a sopravanzare il rivale neanche nel corso della seconda serie di pit stop, accontentandosi poi del secondo posto. Schumacher ottiene così la seconda vittoria stagionale, davanti a Villeneuve, Häkkinen, Alesi, Hill e Berger.

  • 21a vittoria per Michael SCHUMACHER
107a vittoria per Ferrari
10o podio per Jacques VILLENEUVE


Gran Premio del Belgio - 1997

Spa-Francorchamps
44 giri x 6.967 km - 306.548 km 



Gran Premio del Belgio 1997
 dodicesimo appuntamento della stagione di Formula 1 1997 disputatosi il 28 agosto sul Circuito di Spa-Francorchamps.

  Qualifiche

Villeneuve conquista la settima pole position stagionale davanti ad Alesi, Michael Schumacher, Fisichella, Häkkinen e Ralf Schumacher, mentre Frentzen raccoglie solo il settimo posto a causa di un incidente alla curva Malmedy. 

  Gara

Venti minuti prima del via si scatena un improvviso acquazzone; Ralf Schumacher esce di pista durante il giro di formazione, dovendo quindi prendere il via dalla pit lane, mentre i meccanici della Prost si dimenticano di chiudere il cofano della vettura di Trulli: la centralina della monoposto dell'italiano va in tilt e Trulli dovrà prendere il via con un giro di ritardo. La partenza avviene dietro la safety car che si fa da parte al termine del quarto passaggio quando l'intensità della pioggia diminuisce. Michael Schumacher sopravanza immediatamente Alesi al tornante della Source, passando poi Villeneuve alla curva Rivage e portandosi in testa. Anche Fisichella supera Alesi e Villeneuve, risalendo così al secondo posto.
La pista va asciugandosi man mano che ci si avvicina alla prima serie di soste ai box; Michael Schumacher tiene un ritmo inavvicinabile per tutti, ipotecando la vittoria. Al 25º passaggio, al termine della serie di rifornimenti, il ferrarista conduce davanti a Fisichella, Häkkinen, Alesi, Herbert, Villeneuve e Frentzen. Villeneuve cerca di recuperare ma riesce a passare solo Berger e Alesi, rallentato da una sosta supplementare ai box per la rottura del distanziale. Il canadese conclude solo sesto, alle spalle di Michael Schumacher, Fisichella, Häkkinen, Frentzen e Herbert. A fine gara Häkkinen viene squalificato per uso di benzina non conforme; entra così in zona punti Berger.

  • 26a vittoria per Michael SCHUMACHER
  • 10a pole position per Jacques VILLENEUVE
10a pole position per Jacques VILLENEUVE 112a vittoria per Ferrari


Gran Premio del Belgio - 1998

Spa-Francorchamps
44 giri x 6.968 km - 306.592 km 

Eddie Irvine, Ferrari F300-Ferrari 3.0 V10. David Coulthard, McLaren MP413 - Mercedes 3.0 V10.


 Gran Premio del Belgio 1998
 Disputatosi il 30 agosto sul Circuito di Spa-Francorchamps, ha visto l'ultima vittoria in carriera di Damon Hill su Jordan,
seguito da Ralf Schumacher e da Jean Alesi.

  Qualifiche

  Il finlandese Häkkinen conquista la sua nona pole position stagionale, ancora una volta davanti al compagno di squadra Coulthard. Sorprende la Jordan-Mugen di Damon Hill che si qualifica terzo davanti alle Ferrari di Schumacher e Irvine; seguono Villeneuve, Fisichella e Ralf Schumacher. 

  Gara

  La domenica piove e tutti temono la partenza in discesa: si decide di partire senza safety car ed è subito caos con quella che forse verrà ricordata come la carambola più numerosa della storia della Formula 1.Al via parte bene Häkkinen, dietro pattinano sia Schumacher che Hill; alla Source arrivano affiancati Irvine e Coulthard: i due devono allargare in curva e vengono infilati da Villeneuve e Schumacher. Coulthard è quarto ma rimettendosi in linea perde il controllo della McLaren e schizza contro il muretto dei vecchi box e rimbalza in pista davanti al gruppo. Passano Fisichella, Ralf Schumacher, Frentzen, Alesi e Tuero mentre tutti gli altri finiscono uno contro l'altro tra un mare di rottami: Irvine centra per primo la vettura di Coulthard, poi è la volta di Salo mentre Herbert e Trulli si girano e Diniz finisce contro la Prost. Panis urta Barrichello e manda la Stewart in testacoda davanti a Wurz che lo sperona. Takagi finisce contro il muro mentre con la strada completamente ostruita Rosset finisce nel mucchio contro la Prost di Panis e la Stewart di Barrichello. La gara è interrotta e si riparte con quattro vetture in meno: quelle di Barrichello (leggermente ferito), Salo, Rosset e Panis. Al secondo via, ancora sotto la pioggia, le McLaren partono male, Irvine s'infila all'interno di Häkkinen il quale deve allargare, si tocca con Schumacher e si gira alla Source. Il finlandese viene centrato in pieno dalla Sauber di Herbert, passano pochi minuti e Coulthard e Wurz vengono a loro volta a contatto: riesce a ripartire solo lo scozzese. Entra la safety car davanti a Hill, Schumacher, Irvine, Alesi, Villeneuve, Frentzen, Ralf Schumacher, Fisichella, Diniz e Verstappen. Al 3º giro rientra la safety Car subito le Williams passano la Sauber di Alesi ma già al 5º giro Villeneuve compie un testacoda e riparte dietro il francese. Al 8º giro Schumacher si porta in testa alla gara infilando Hill al curvone Blanchimont; intanto esplode il motore Ford di Verstappen. Irvine va in testacoda e l'ala anteriore rimane incastrata sotto il telaio: l'irlandese deve compiere quasi un giro prima di rientrare ai box. Mentre la pioggia aumenta di intensità la corsa di Takagi finisce contro il muro esterno alla Source. Michael Schumacher gira su tempi inavvicinabili per gli altri e dopo poche tornate ha già 16" di vantaggio su Hill, poi si intravedono Alesi, Frentzen, Villeneuve, Fisichella e Ralf Schumacher. Al 16º giro va in testacoda Alesi che riparte dietro Ralf Schumacher mentre Villeneuve vorrebbe rientrare ai box per il cambio gomme ma i box sono occupati da Frentzen: il canadese è costretto a fare un ulteriore giro che gli sarà fatale grazie ad un aquaplaning che lo fa finire contro le barriere. Due giri e si ritira anche Tuero per noie elettriche. Al 25º giro Schumacher conduce su Hill, Ralf Schumacher, Alesi, Frentzen, Fisichella, Irvine, Diniz, Trulli, Nakano e Coulthard.

Il giro dopo Schumacher si appresta a doppiare Coulthard: nel rettifilo in discesa verso Pouhon la McLaren rallenta improvvisamente e Schumacher gli finisce addosso. Il tedesco completa il giro fino ai box su tre ruote, mentre David resta senza alettone. Appena sceso dalla Ferrari, Schumacher si precipita ai box McLaren: volano parole grosse verso lo scozzese, poi viene portato via da Jean Todt e Stefano Domenicali; il momento nero della Ferrari in Belgio continua con Irvine che esce di strada. Passa solo un giro e si assiste ad un altro tamponamento ancora più violento con Fisichella che finisce a più di 300 km/h sulla Minardi di Nakano. La Benetton distrutta finisce la corsa in mezzo alla pista e rientra la safety car. Hill è adesso in testa davanti al compagno di squadra Ralf Schumacher, poi Alesi, Frentzen, Diniz, Trulli, Coulthard e Nakano. Con solo otto vetture in gara la corsa va avanti fino alla sua conclusione sempre sotto una pioggia battente. Damon Hill vince la sua 22º e ultima gara in carriera regalando il primo successo della sua storia alla squadra di Eddie Jordan, gioia completata dal secondo posto di Ralf Schumacher, terzo Alesi poi Frentzen, Diniz e Trulli che porta il primo punto 1998 alla Prost.In classifica non cambia niente con i primi sei che non prendono punti, Häkkinen continua a condurre con 77 davanti a Schumacher 70, Coulthard 48 e Irvine 32. Stessa classifica anche nei costruttori con McLaren 125 davanti alla Ferrari 102, sorpasso della Williams 33 punti ai danni della Benetton 32 mentre si fa sotto adesso la Jordan con 26.

  • 22a e ultima vittoria per Damon HILL
  • 10a pole position per Mika HAKKINEN
  • 32o e ultimo podio per Jean ALESI
  • 42o e ultimo podio per Damon HILL
  • 1a vittoria per Jordan
  • 600o Gran Premio per Ferrari
2a vittoria per Mugen Honda


Gran Premio del Belgio - 1999

Spa-Francorchamps
44 giri x 6.968 km - 306.592 km 


Gran Premio del Belgio 1999
 29 agosto 1999 - Circuito di Spa-Francorchamps.
La gara è stata vinta da David Coulthard, su McLaren; secondo e terzo sono giunti rispettivamente Mika Häkkinen e Heinz-Harald Frentzen.

  Qualifiche

  I piloti della McLaren dominano le qualifiche, con Häkkinen che conquista la decima pole position stagionale con un vantaggio di circa un decimo sul compagno di squadra Coulthard. Terzo è Frentzen,protagonista di un incidente durante le prove libere, staccato di un secondo dalla pole position; il tedesco precede il suo compagno di squadra Hill, Ralf Schumacher ed Irvine, in difficoltà con l'assetto della sua Ferrari. Chiudono la top ten Barrichello, Zanardi, Salo e Herbert.

Durante la prove i piloti della BAR sono protagonisti di diversi incidenti: nelle prove libere del venerdì Villeneuve finisce a velocità molto elevata nella via di fuga alla fine del rettilineo Kemmel, dopo che sulla sua vettura si era verificato il cedimento strutturale di una sospensione; durante la sessione di qualifica sia Villeneuve che Zonta vanno a sbattere violentemente contro le barriere della velocissima Eau Rouge, a dieci minuti di distanza l'uno dall'altro. Entrambi rimangono illesi, nonostante la violenza degli impatti, e partecipano alla gara.

.
  Gara

  Prima che le luci dei semafori siano spente, Häkkinen si muove leggermente dalla sua piazzola sulla griglia; al via il finlandese è quindi meno pronto del suo compagno di squadra, che lo affianca e lo supera alla Source. Al termine del primo passaggio Coulthard conduce davanti a Häkkinen, Frentzen, Irvine, Ralf Schumacher, Zanardi e Hill; lo scozzese tiene un ritmo inavvicinabile per tutti, guadagnando un margine via via più consistente sul compagno di squadra. Più indietro, Frentzen non ha problemi nel difendere la sua terza posizione da Irvine, che deve invece guardarsi da Ralf Schumacher.La lotta a distanza tra i due piloti della McLaren prosegue durante le soste ai box, nelle quali Häkkinen non riesce a ridurre il distacco da Coulthard, che rimane stabile intorno ai dieci secondi. Tutti i piloti di testa, ad eccezione di Ralf Schumacher e Zanardi, effettuano due soste: la tattica dei due piloti della Williams viene rovinata da Salo, che rallenta Ralf Schumacher quel tanto da impedirgli di attaccare Irvine, e da un problema nel rifornimento di Zanardi, che costringe l'italiano a un secondo pit stop pochi giri dopo il primo. Non ci sono ulteriori variazioni nelle posizioni di testa e Coulthard coglie la sua seconda vittoria stagionale, davanti ad Häkkinen, Frentzen, Irvine, Ralf Schumacher e Hill; per l'ex campione del mondo inglese si tratta dell'ultimo arrivo a punti in carriera. In fondo al gruppo, Villeneuve giunge per la prima volta nella stagione al traguardo, dopo ben dodici ritiri consecutivi.Sul podio, Häkkinen rifiuta di festeggiare con Coulthard e Frentzen e si allontana subito dopo aver ricevuto il premio, probabilmente perché contrariato dalle aspettative che tutto il teamMcLaren riponeva fin dagli inizi della gara, in quanto volevano vincitore lo stesso pilota finlandese anziché il suo compagno di squadra.

  • 6a vittoria per David COULTHARD
  • 20a pole position per Mika HAKKINEN
  • 30o podio per David COULTHARD
122a vittoria per McLaren 27a vittoria per Mercedes





Gran Premio del Belgio - 2000

Spa-Francorchamps
44 giri x 6.968 km - 306.592 km 


Gran Premio del Belgio 2000
 27 agosto 2000 circuito di Spa-Francorchamps -  La gara fu vinta da Mika Häkkinen su McLaren.

  Qualifiche

  Sul difficile e lungo tracciato belga Mika Häkkinen conquistò la pole position con ben sette decimi di vantaggio sul secondo classificato, il sorprendente Trulli su Jordan, capace come a Monaco di qualificarsi in prima fila. La terza posizione dello schieramento fu conquistata da un'altra sorpresa, l'esordiente Jenson Button, alla guida di una Williams molto competitiva su questo tracciato.

 In quarta e quinta posizione si schierarono gli altri due contendenti al Mondiale, Michael Schumacher e Coulthard, entrambi rallentati da problemi di traffico e insoddisfatti dell'assetto delle proprie vetture. Ralf Schumacher e Heinz-Harald Frentzen uscirono nettamente battuti nel confronto con i rispettivi compagni di squadra, facendo segnare il sesto e l'ottavo posto. In mezzo ai due si piazzò Villeneuve, mentre Herbert e Barrichello completarono la top ten.

  La direzione gara decise di far partire le vetture dietro la safety car in quanto la pista era ancora bagnata a causa della pioggia caduta la domenica mattina. Dopo il via lanciato i piloti mantennero più o meno le stesse posizioni che avevano sullo schieramento, con l'unica eccezione di Diniz che, unico a partire con gomme da asciutto, precipitò in ultima posizione. Häkkinen guadagnò rapidamente un buon vantaggio su Trulli, che, partito con molta benzina, deteriorò rapidamente le gomme da bagnato, anche per via del rapido asciugarsi della pista. Il pilota italiano bloccò alle sue spalle Button e Schumacher, che nel giro di due tornate superò entrambi. Button provò a sopravanzare anch'egli il pilota della Jordan, ma sbagliò la frenata e lo toccò, costringendolo al ritiro dopo appena quattro giri. Nel frattempo Alesi, alla fine del quarto giro, fu il primo a montare pneumatici da asciutto, seguito due giri dopo da quasi tutti i piloti. L'ultimo a cambiare gomme fu Coulthard, che si ritrovò così in nona posizione.Dopo i cambi gomme dietro ad Häkkinen si trovavano i fratelli Schumacher, con Michael davanti a Ralf, Alesi, la cui scelta di tempo nel cambio gomme si era rivelata vincente, Villeneuve, Barrichello, Frentzen, Coulthard e Diniz. Nel corso del tredicesimo giro il pilota finlandese, in testa con un vantaggio di circa cinque secondi, andò in testacoda alla curva veloce Stavelot dopo aver messo una ruota sulla linea bianca, ancora scivolosa. Riuscì a ripartire, ma perdendo la posizione a vantaggio di Schumacher, che si trovò al comando con un margine di cinque secondi e mezzo. Il tedesco continuò ad incrementare il proprio distacco sul rivale fino alla prima sosta, avvenuta al 22º giro. Da questo momento in poi, però, la situazione si ribaltò, con Häkkinen che cominciò progressivamente a recuperare. Più indietro, Coulthard sopravanzò Frentzen solo ai box, mentre Barrichello rimontò fino al quarto posto e fece segnare anche il giro più veloce, ma rimase addirittura senza benzina nel corso del 33º giro, proprio all'inizio della pit lane. Un giro prima si era ritirato anche Alesi, sesto.

 Al 36º giro, mentre Coulthard superava Button conquistando la quarta posizione, Häkkinen aveva ormai raggiunto Schumacher. Il pilota finlandese provò un primo attacco al 40º giro sul rettilineo del Kemmel, ma venne chiuso in modo molto deciso dal rivale, che lo spinse sull'erba. Al giro successivo, i due si ritrovarono davanti, nello stesso punto, la BAR del doppiatoZonta. Avvicinandosi alla staccata in fondo al rettilineo, Schumacher passò il brasiliano all'esterno, ma Häkkinen, sfruttandone fino all'ultimo la scia, si gettò all'interno, sopravanzando entrambi con un doppio sorpasso che viene considerato tra i più belli della storia della Formula 1. Il pilota finlandese andò quindi a vincere davanti Michael e Ralf Schumacher, che portò il secondo podio dell'anno alla Williams - BMW. A punti giunsero anche Coulthard, Button e Frentzen. In Campionato, Häkkinen e la McLaren aumentarono il proprio vantaggio su Schumacher e sulla Ferrari. La Williams consolidò la propria terza posizione, mentre la Jordan superò la BAR al quinto posto in classifica.

  • 18a vittoria per Mika HAKKINEN
  • 26a e ultima pole position per Mika HAKKINEN
  • 130a vittoria per McLaren
  • 110a pole position per McLaren
  • 250o podio per Williams
  • 250o Gran Premio per Minardi
35a vittoria per Mercedes


Una tipica giornata piovosa in Belgio
 

Inizio pagina


Questo è un sito-blog personale non a scopo di lucro.

Si propone di rivivere alcuni frammenti storici della F1:
 quella dove la guida delle monoposto apparteneva ai piloti,
su piste che oggi giudicheremmo assurde, circuiti disegnati
 dal computer piuttosto che dal cuore.
 Riproduzione Vietata