Luca di Montezemolo
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Sei titoli costruttori e cinque titoli
piloti, sono una realtà che farebbe felice ogni Direttore
Sportivo, ogni Presidente d'azienda che fabbrica macchine da corsa e,
se per macchine da corsa si intendono Ferrari, beh il gioco
è fatto. Dopo Enzo Ferrari, Luca di Montezemolo è
la persona più carismatica all'interno del "feudo" di
Maranello, con quel suo modo di presentarsi ai tifosi del cavallino.
Tanta la sua energia che riesce a coinvolgere centinaia di uomini, dai
piloti, ai rossi meccanici della Ferrari. La sua arma magica? Il
sorriso e la grinta che gli esce da ogni poro della pelle. Un sorriso
di uno che sa, di uno che può contare su di una schiera di
uomini, come per Cesare in un altra dimesione temporale, sembra che
l'asindeto coniato, calchi alla perfezione lo stile dell'Uomo, l'Uomo
Montezemolo, uno di noi.
Descrivere l'operato, se pur in maniera coincisa di un uomo dal
notevole spessore, non è una cosa facile, specialmente per
uno come Luca di Montezemolo che rappresenta a pieno titolo il "self
made man" italiano, che ha ridato passione (e titoli) a tutti i tifosi
del cavallino, raccogliendo la non facile eredità di Enzo
Ferrari, aggiungendo incremento industriale alle attività,
portando un'industria, la Ferrari, ad una seconda giovinezza, dopo
quella del 1947. In quell'anno iniziava l'attività di
costruttore, o meglio di artigiano, come amava definirsi Enzo Ferrari.
Nasceva anche un uomo, che più avanti nel tempo, ha saputo
raccogliere i frutti seminati dal Fondatore della Casa, portando la
Ferrari al top delle aziende produttrici di vetture da strada e da
sogno e sognare si sa, è il miglior antiossidante in
circolazione.....!
Luca Cordero di Montezemolo nasce a Bologna il 31
agosto 1947, anno in cui la prima Mille Miglia post-bellica prende il
via. Forse Luca di Montezemolo è approdato alle corse
automobilistiche proprio in virtù di quelle competizioni,
dove le vetture impegnate, passavano davanti ai suoi ancor giovani
occhi, poi la fantasia fece il resto. Acquistò la sua prima
vettura, una Fiat 500 Giannini color corallo, in
conproprietà con Cristiano Rattazzi, che nelle corse
diventerà "Virgilio", lasciando a Luca lo pseudonimo di
"Nerone". Ovviamente in famiglia nessuno deve sapere nulla. Da quel
primo acquisto iniziarono innumerevoli gare sui circuiti italiani, con
predilezione per quello romano di Vallelunga. Gli annali parlano anche
di un Montezemolo corridore internazionale, come alla Marathon de la
Route al Nürburgring quel 19 agosto 1969.
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Con l'iscrizione alla Facoltà di Giudisprudenza dell'Università
di Roma, che concluderà con 110 e lode nel 1971, il tempo
non venne a mancare per correre, questa volta con una macchina
diversa: una Fiat 125 berlina, in coppia con Cristiano Rattazi
e Pino Ceccato. Corrono una maratona di 4 giorni che li vedrà
noni in classifica generale e primi nella classe Turismo di serie. |
aLuca
di Montezemolo con l'Ing.Forghieri, Niki Lauda
e
e Clay Regazzoni |
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Luca e Cristiano cominciarono così
l'avventura nei Rally internazionali, finchè un giorno
Montezemolo venne chiamato da Cesare Fiorio, benchè la sua
giovane età, per correre con la Lancia ufficiale in coppia
con Audetto. Iniziando dal 14 marzo 1971, data del Rally d'Italia a San
Remo, con una Fulvia 1600 HF, l'albo d'oro finisce al 25 Settembre
1971, Rally del Medio Adriatico. Nel mezzo la coppia
Montezemolo-Audetto prendono parte ad altri due Rally: quello
dell'Isola D'Elba, il 2 aprile 1971 e quello dei 999 minuti il 21
aprile 1971. La cosa non sfugge nemmeno ai due curatori del mitico
programma degli anni 70, "Chiamate Roma 3131", Gianni Boncompagni e
Mario Moccagatta, che vollero Montezemolo in trasmissione per
rispondere ad alcune domande in tema di automobilismo.
La strada di
Montezemolo verso la Ferrari si stava aprendo.
Enzo Ferrari, sentendo alla radio un interlocutore che inveiva contro
di lui per gli inutili rischi dello sport automobilistico e sentendo
anche la successiva presa di posizione di Luca di Montezemolo alle
accuse rivoltegli, volle conoscere questo giovane che aveva difeso il
suo operato e la sua azienda in quel modo.
Luca di Montezemolo, Gran Premio di Svezia 1974
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Festa a Monza per la vittoria
di Rega e il Titolo Mondiale |
Montezemolo
e l'Ing.Forghieri |
Rapporto
alla Ferrari con
tecnici, piloti e meccanici |
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Quel primo incontro si fece soltanto a fine 1972:
Montezemolo era a New York per una specializzazione in Diritto
Commerciale Internazionale alla Columbia University e prima della fine
dell'anno non avrebbe potuto rientrare in Italia. Ferrari cercava una
persona in gamba come suo aiutante, trovando in Luca terreno fertile
per le sue sempre lungimiranti idee. E' nel giugno del 1973 che
Montezemolo approda per la prima volta a Maranello per restare qualche
anno in quella terra a cui Enzo Ferrari era ferocemente attaccato, ma
che per Luca significava un profondo cambiamento dalla vita condotta
fino a quel momento.
Il 14 luglio 1973 si corre a Silverstone, dove Gonzales 22 anni prima
centrò la prima vittoria in Formula Uno con una Ferrari.
L'esperienza di Montezemolo è basata solo sui pochi giorni
passati a Maranello. Ha un suo temperamento, ma deve sottostare alle
apparenze: una Ferrari, un pilota, Jackie Ickx al 19° posto
nelle prove ed una telefonata, da farsi immancabilmente a Enzo Ferrari
in fabbrica con il resoconto delle prove e della gara. Ferrari, senza
pensarci due volte, chiede di caricare subito l'auto sulla bisarca con
destinazione Maranello. Ma l'abilità dialettica di
Montezemolo convinse Ferrari a rimanere sul campo e guadagnare un
onorevole 8° posto alla bandiera a scacchi. Nel 1974 la Ferrari
cambiò entrambi i piloti: via Ickx e Merzario, in arrivo
Regazzoni con esperienza e la solita scommessa di Ferrari, un
esordiente. I nomi di James Hunt e Niki Lauda cominciarono a sentirsi
dalle parti di Maranello. La spuntò Lauda, pilota BRM,
nominato anche da Regazzoni come valido pilota. Il 1973 fu avaro con la
Ferrari ed alle porte avanzava il 1974 con il Gran Premio di Argentina.
Questa volta Luca di Montezemolo, all'età di 27 anni,
ricoprì l'incarico di Direttore Sportivo in una gara
valevole per il Campionato del Mondo che si concluse con un ottimo
2° posto per Lauda e un 3° posto per Regazzoni.
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