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 - Ayrton Senna
















Nel 1949  vengono scelti sette Gran Premi validi per l'assegnazione del trofeo.
 La  prima gara valida per il campionato fu il Gran Premio di Gran Bretagna nel 1950.
 Al titolo piloti seguì un titolo per i costruttori nel 1958.Oltre ai campionati mondiali, si disputarono
 anche due campionati nazionali per  vetture di Formula 1.  Il  primo, denominato  "Tasmanian Formula",
si  disputò  nel Sudafrica e anche  in  Australia dal 1960 al 1975, e il  suo dominatore
fu il  pilota rhodesiano John Love, vincitore di sei titoli. Il  secondo, denominato "Formula Aurora",
ebbe una durata più breve e si disputò in Inghilterra dal 1978 al 1980.









 Nasce il campionato mondiale.

LOUIS ARMSTRONG ~ When You`re Smilin`~



La stagione 1950 del Campionato mondiale FIA di Formula 1 è stata, nella storia della categoria, la prima ad assegnare il Campionato Piloti. È iniziata il 13 maggio e terminata il 3 settembre, dopo 7 gare, sei disputate in Europa e, in aggiunta, la 500 Miglia di Indianapolis, corsa da piloti americani sotto il Regolamento della AAA e della USAC. Il titolo piloti venne vinto da Nino Farina. Si disputarono inoltre sedici gare europee non valide per il mondiale – dal 10 aprile al 29 ottobre, e inoltre undici gare sudamericane di Formula Libre – dall'8 gennaio al 24 dicembre – in Argentina, Brasile e Cile.

Si è registrato un dominio totale della scuderia Alfa Romeo, che piazzò in classifica ai primi tre posti con la vettura Alfa Romeo 158 i suoi piloti di punta: oltre al vincitore Farina, si distinguono Juan Manuel Fangio che vinse tre gare e perse il titolo all'ultimo appuntamento, e il veterano Luigi Fagioli, più costante dei compagni ma penalizzato dalla regola sullo scarto dei risultati. Vengono infastiditi soltanto occasionalmente da Alberto Ascari sulla Ferrari, che si classifica quinto, e dal francese Louis Rosier sulla Talbot-Lago, giunto al quarto posto.





SILVERSTONE - 13 MAGGIO 1950
PRIMO GRAN PREMIO - F1


La prima gara del primo Campionato del Mondo venne disputata di sabato. In Inghilterra la domenica è, da sempre, la giornata dedicata al riposo e, tradizionalmente, è il sabato il giorno della settimana riservato ai grandi appuntamenti sportivi. I circuiti si alternano, ma per trent’anni, fino alla fine degli anni Settanta, quando la televisione detterà legge anche in Formula 1, il Gran Premio di Gran Bretagna sarà sempre corso nella giornata di sabato. Il 13 maggio 1950 è una splendida giornata di sole. L’Autodromo prescelto per la disputa della prima gara del nuovo Campionato del Mondo è quello di Silverstone, qualche decina di miglia a nord-est di Oxford e a non più di un’ora e mezza di automobile da Londra. Fra i tanti Autodromi di cui pullula la magnifica campagna inglese, tutti rigorosamente allestiti sui campi di aviazione usati dai piloti della Raf nel corso della Seconda Guerra Mondiale, Silverstone si sta rapidamente avviando ad essere il più celebre. Il tracciato è simile ad un pentagono, cui lato inferiore è leggermente incurvato e i cui angoli sono smussati da curve velocissime. La prima fila dello schieramento del Gran Premio di Gran Bretagna, che nell’occasione del debutto del Campionato del Mondo di Formula 1 si fregia anche del Titolo di Gran Premio d’Europa, è occupata interamente dalle quattro Alfa Romeo inscritte alla gara. L’Alfa Romeo dispone del modello 158 che, ribattezzata “Alfetta”, ha vinto tutte le gare a cui ha preso parte nel dopoguerra. La vettura è stata progettata da Gioacchino Colombo e da Enzo Ferrari nel 1937 ma, come tutto il resto del materiale appartenuto alla Scuderia Ferrari, era passata in forze all’Alfa Romeo quando il Commendator Ferrari aveva cessato la propria attività sportiva poco prima della guerra.

Quando fu inaugurato il Campionato del Mondo ufficiale, con il Gran Premio d’Europa (o Gran Premio di Gran Bretagna) a Silverstone, 
l’Alfa Romeo era la vettura da battere, la Ferrari (seppur non presente) era l’aspirante reginetta e la BRM la pretendente senza speranza.

Ma quel giorno fece una dimostrazione di pochi giri per la Famiglia Reale. Lo storico avvenimento fu patrocinato 

da Re Giorgio VI d’Inghilterra e dalla Regina Isabella, e fu sottolineato il fatto che era la prima volta 

che un monarca regnante assisteva ad un evento del genere.

La scuderia Alfa Romeo si presentò nel circuito con quattro Alfetta guidate da Nino Farina, Juan Manuel Fangio, Luigi Fagioli e, 
in segno di omaggio alla nazione ospitante, Reg Parnell;
le vetture si piazzarono ai primi quattro posti nelle qualifiche, occupando per intero la prima fila dello schieramento.

L'altra casa automobilistica italiana presente fu la Maserati, che schierò sei vetture portate in gara da tre scuderie diverse: la Scuderia Ambrosiana con David Murray e David Hampshire, l'Officina Alfieri Maserati con Louis Chiron di passaporto monegasco e Joe Fry, per finire con la Enrico Platé dove si distinguevano due piloti dotati di titoli nobiliari, Toulo de Graffenried e Prince Bira; quest'ultimo occupò il quinto posto nella griglia di partenza. Dei 22 iscritti Felice Bonetto della Scuderia Milano sarà l'unico che non riuscirà a qualificarsi.

La Ferrari, invece, preferì non prendere parte alla corsa con Enzo Ferrari che si lamentò con la stampa del limitato ingaggio offertogli dagli organizzatori. Le vetture inglesi erano le tre ERA e le due ALTA. I cinque francesi presenti invece gareggiarono con la Talbot-Lago (con le migliori due vetture che occuparono la seconda fila di partenza) e con due scuderie non manifatturiere. Parecchi corsero come privati e Leslie Johnson si presentò col nome di una scuderia, la Taso Mathieson per la prima e ultima volta.


Gran Premio di Gran Bretana 1950

1º GP del Mondiale di Formula 1
- Gara 1 di 7 del Campionato 1950sabato 13 maggio 1950
70 giri x 4.649 km - 325.430 km